Il cassettonato a foglia d’oro, opera di Giovan Battista Montano disegnata nel 1611 nasconde il suo segreto: non è tutto d’oro!
La maggior parte delle porzioni dorate sono in realtà costituite da una tempera dorata mentre le poche parti realmente realizzate a foglia d’oro sono quelle più evidenti, in genere le parti orizzontali e quelle più visibili per un osservatore che guarda verso l’alto. E così le dentellature hanno la foglia d’oro solamente nel quadrato di base, le cornici a toro hanno la fglia d’oro solamente nella parte di curva quasi tangenti all’orizzontale, la cornice con gli ovuli ha la foglia d’oro solamente nella parte centrale. 
L’utilizzo della tempera dorata aveva infatti il compito di amplificare l’effetto delle parti effettivamente in oro in modo tale di dare l’impressione che tutte le porzioni delle cornici fossero decorate ad oro.

Come riproporre la doratura oggi? Tutto sarà come prima: la foglia d’oro posta nella stessa posizione, amplificata dalle tempere. Ma la definizione dei colori delle tempere sfida tutti. Con la prosecuzione della posa degli elementi recuperati e delle integrazioni necessarie si è posto dunque anche questo problema e si è proceduto alla realizzazione di alcune prove colore per la doratura.
Una prima ipotesi è scaturita dal lacunare rimasto in opera che è apparso un po’ spento e non convincente, mentre una seconda ipotesi è stata formulata a partire dalle sfere di ‘pater noster’ ed ha prodotto una doratura più brillante. La scelta finale scaturirà da considerazioni più ampie, attualmente in corso, e che contemplano numerosi aspetti dell’attività decorativa pittorica delle parti ricostruite.