FINIRA' IL RESTAURO?
Il restauro come disciplina rischia di scomparire o trasformarsi radicalmente. I suoi fondamenti, basati su cultura e progetto, sono minacciati da due tendenze principali: la separazione tra interventi di conservazione e progettazione del riuso e la crisi nella formazione accademica degli architetti, sempre più teorica e meno operativa. La perdita dell’unità metodologica compromette il rapporto tra passato e presente, mentre la mancanza di docenti capaci di integrare teoria e prassi limita la trasmissione delle competenze. Senza questo equilibrio, il restauro rischia di ridursi a un mero esercizio tecnico o creativo, perdendo il legame con i suoi valori storici e culturali.
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PROGETTO CULTURALE E PROGETTO ECONOMICO
Caro Cesare,
dopo 25 anni di battaglie per la tutela del patrimonio storico vernacolare e del suo intimo rapporto con il territorio, siamo riusciti a ottenere l’abbattimento dell’unico (o quasi) edificio moderno e più invasivo, costruito senza considerare le esigenze di tutela a Santo Stefano di Sessanio, L’Aquila. [...]
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IL PASSATO È DAVANTI
Siamo abituati a pensare alle generazioni passate, presenti e future come strati che si sovrappongono. Ci proiettiamo nel futuro vivendo nel presente e considerando il passato come patrimonio o archivio. Ma anziché incolpare i nostri predecessori dei grandi errori, per ricominciare da capo con una tabula rasa, sarebbe meglio far collaborare le generazioni condensate nei manufatti ancora insieme lungo la continua conversazione della vita. Forse, anche il restauro concepito così può collaborare a recuperare il senso di corrispondenza, di accompagnare gli edifici e imparare da essi per promuovere proprio quell’atteggiamento, opposto ai comandamenti della modernità, fatto di durevole attenzione, responsività e amorevole cura.
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QUANDO SI TORNA A LEGGERE LA SINTASSI ARCHITETTONICA
"In area ferrarese definiscono prospettive le quinte architettoniche ubicate a conclusione di un traguardo visivo: quella di via della Ghiara, ora via XX settembre, è posta al termine dell'asse di sviluppo della cosiddette Addizione di Borso (Borso d'Este 1413-1471) che ricalcava l'antico alveo del Po di Volano. [...] La strada progettuale intrapresa, preceduta da alcune simulazioni in situ, ha dunque valutato che le tracce dell’assetto cromatico settecentesco fossero sufficienti per un ricongiungimento di ogni singola parte dell’impaginato architettonico, previa il loro meticoloso consolidamento. [...] La Prospettiva di via Ghiara è ora leggibile nella sua sintassi architettonica, tornando a essere una quinta urbana di grande impatto visivo.
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PROGETTARE I RESTAURI
Si è tenuto a Roma, il 23 ottobre 2024, il Convegno "Progettare i Restauri. Il Ruolo del Restauratore di Beni Culturali” organizzato da Confartigianato Nazionale Restauro. Tema importante, quanto sinora poco discusso, che riguarda appunto la figura e il ruolo del Restauratore di BB.CC., così come definito dalla normativa vigente, nell’ambito del progetto di restauro. La normativa ha portato a domandarsi quale sia la delimitazione dei compiti e delle responsabilità del Restauratore, in particolare nei confronti degli Architetti, per quanto riguarda il tema del trattamento delle superfici storicizzate dell’architettura, cui questo contributo è in particolare riferito.
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Patrimonio privato non valorizzato
La Fondazione per la Ricerca Economica e Sociale ETS conduce annualmente l’indagine sul patrimonio culturale privato vincolato, basato su un questionario somministrato a proprietari privati di immobili culturali o di giardini/parchi vincolati aderenti all’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI). Il campione degli oltre seicento rispondenti è proiettato sull’universo dei proprietari privati di dimore storiche rilevato dalla banca dati curata da Vincoli In Rete presso l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del Ministero della Cultura, pari a 43.757 beni immobili. Il presente contributo propone i risultati di tale indagine.
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CASA SUARDI A BERGAMO
L'articolo verte sull’intervento di restauro architettonico e strutturale, e di riqualificazione funzionale di Casa Suardi, un palazzo che costituisce uno dei due lati lunghi di Piazza Vecchia a Bergamo, di cui gli autori hanno svolto la progettazione e la direzione dei lavori. L’articolo appunta l’attenzione su alcuni passaggi progettuali ed esecutivi che possono rivestire un qualche interesse nel restauro strutturale degli edifici storici.
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IL CASTELLO MEDICEO DI MELEGNANO
Il Castello Mediceo di Melegnano è uno dei gioielli meno conosciuti del manierismo in Lombardia. La struttura, segnata da secoli di stratificazioni architettoniche, conserva tracce dell’epoca viscontea, con una pianta quadrilatera trasformata nel tempo in una forma a U con ampio cortile interno. Il progetto "Straordinari Restauri: Percorsi Digitali – Scenari Futuri nella Città del Passato" si propone di cambiare questa realtà, con l’obiettivo non solo di conservare, ma aumentare la fruizione del castello accogliendo un pubblico più ampio anche a livello internazionale. Assorestauro, con la sua esperienza nella valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale, e AnciLab, specializzata in progetti di innovazione per enti pubblici, svilupperanno i percorsi di visita digitali e interattivi.
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PALAZZO ARCIVESCOVILE DI CROTONE
Il restauro del Palazzo Arcivescovile di Crotone rappresenta un modello esemplare di recupero storico e conservazione architettonica. Questo intervento si è basato sull’applicazione di tecniche avanzate e materiali innovativi per preservare e valorizzare un edificio simbolo della tradizione culturale e religiosa della città. Situato nel cuore di Crotone, accanto alla cattedrale in Piazza Duomo, il palazzo ha attraversato secoli di storia, modifiche e adattamenti che ne hanno arricchito l’identità architettonica. Grazie al contributo di Mapei, leader mondiale nella produzione di materiali per l’edilizia, il progetto ha affrontato le sfide legate al risanamento conservativo delle facciate e alla protezione contro gli agenti atmosferici, garantendo una perfetta armonia tra le esigenze tecniche e il rispetto dell’eredità storica dell’edificio.
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Ex Sede Banca d’Italia a Taranto
L'Ex Sede della Banca d’Italia, nel centro della città di Taranto, ospiterà, in seguito ai lavori di restauro e rifunzionalizzazione, la Scuola di Medicina e Chirurgia. Il progetto strutturale prevede il totale recupero e riuso del complesso, costituito da un unico corpo di fabbrica, con interventi atti a garantire la sua idoneità statica ed il richiesto adeguamento sismico per il rispetto delle attuali normative vigenti. Il collegamento rigido degli orizzontamenti a tutte le pareti si è reso necessario allo scopo di garantire il corretto comportamento scatolare unitario della fabbrica e favorire la diffusione dei carichi verso i setti murari e le murature perimetrali portanti che, a loro volta, sono state oggetto di interventi di rinforzo mediante cuciture armate in corrispondenza degli incroci murari e diatoni per il collegamento dei paramenti costituenti le murature d’ambito e di spina.
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OSPIZIO SALESIANO DEL SACRO CUORE A ROMA
Nel marzo 2022 è iniziato l'intervento di ristrutturazione generale dell'Ospizio Salesiano del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio, situato a lato della Stazione Termini. Nel piano di ristrutturazione generale di un edificio come questo va tenuto ben presente che solo i materiali a calce naturale e reagenti naturali sono in grado di rispettare a fondo i leganti e le malte che costituiscono l'allettamento delle murature storiche. In questo ambito ben si adattano i materiali proposti da MGN Intonaci quali: Sistema Deumidificante MGN, Rinzaffo Controspinta MGN e Cocciopesto Deumidificante MGN.
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RESTAURO DI FACCIATE
Il castello di Luigi XI, risalente al XIII secolo, è molto frequentato anche grazie agli eventi organizzati nella corte del castello che ogni anno richiamano migliaia di spettatori. Vicat si è occupata della riparazione degli elementi in cemento decorativo e delle modanature in cemento naturale del XIX secolo attraverso l'impiego di Cemento Naturale Prompt Supérieur.
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RIQUALIFICARE ATTRAVERSO I MURALES
I murales sono una delle manifestazioni più rappresentative della creatività umana nella contemporaneità. La loro esistenza è legata a un supporto, con il quale essi instaurano un rapporto simbiotico per nulla pacifico. Inevitabilmente la realizzazione di un murales comporta non solo la nascita dal nulla di un segno pittorico, foriero dei più disparati messaggi, ma anche la modifica dell’oggetto ospitante. In termini fisici questa si esplica attraverso il mancato rispetto della sintassi tipica dell’architettura – specialmente quella tradizionale – la negazione della geometria, dei decori e della materia originari. Spesso le modifiche sono destinate a durare per lungo tempo, con ripercussioni sulla percezione e sul significato dell’oggetto architettonico.
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HORTUS INCLUSUS E CHIOSTRI URBANI
Il tema del recupero funzionale e della valorizzazione degli spazi aperti urbani si concentra su una tipologia molto diffusa quanto dimenticata, quella dei chiostri urbani attorno ai quali il convento storico si articolava. Il contributo affronta il caso del recupero di due grandi complessi conventuali a Parma, presto riconvertiti in studentati, in cui al progetto di restauro si affiancano le potenzialità dell’analisi e della progettazione microclimatica.
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