pubblicato il 29/01/2021
L’articolo 55 bis del D.L. 76/2020, così detto “sblocca stadi”, ha proposto l’interrogativo sul futuro delle grandi attrezzature sportive esistenti all’attenzione non solo di amministrazioni e organismi preposti alla tutela, ma anche di un largo pubblico. Il ruolo di landmark nel paesaggio urbano, la presenza di soluzioni avanzate e spesso emblematiche della cultura ingegneristica italiana, i significati e valori di comunità connessi a pratiche e comportamenti sociali condivisi: tutte queste condizioni consentono in molti casi di considerare gli stadi di calcio parte integrante del patrimonio culturale, materiale e immateriale, del XX secolo. Oggi questo patrimonio è esposto a molteplici rischi: al deterioramento delle strutture, alla obsolescenza funzionale rispetto agli standard nazionali e internazionali di gioco, all’assenza di adeguati livelli di sicurezza come pure di servizi e attrezzature complementari, alla scomparsa o riduzione degli spazi-tampone per la crescita edilizia circostante, fattori che rendono particolarmente delicata e complessa la loro “conservazione integrata”, volta a contemperare la salvaguardia dei valori con le inevitabili esigenze di aggiornamento, evitando interventi di trasformazione che cancellino tracce significative della memoria, o addirittura di demolizione.
Nella consapevolezza che il tema richiede un inquadramento generale e un approccio multidisciplinare, il Comitato Scientifico sul Patrimonio del XX secolo di Icomos Italia, insieme al Gruppo di ricerca “Paesaggi culturali contemporanei. Conoscenza, conservazione e sviluppo” del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, ha promosso un webinar che offre, nella sessione mattutina, una panoramica su una ampia casistica di stadi italiani del Novecento, dai primi anni Venti agli anni Novanta, illustrandone l’origine, le modificazioni successive e l’attualità, e ospita, nella sessione pomeridiana, un confronto tra diversi specialisti sulle varie problematiche coinvolte (da quelle legislative a quelle urbanistiche a quelle strutturali), sugli strumenti conoscitivi da mettere in campo (dalla catalogazione al rilievo), sulle categorie d'intervento da adottare (dalla rigenerazione urbana, al restauro, all'adeguamento) all'interno di una visione olistica e di una concezione di città sostenibile, nella quale il patrimonio tangibile e quello intangibile costituiscano elementi essenziali della sua identità.
Parteciperanno come relatori circa 20 studiosi di diversi Atenei italiani, soci del Comitato Scientifico sul Patrimonio del XX secolo, e interverranno alla tavola rotonda 15 personalità del mondo delle istituzioni e delle associazioni. Il webinar ha ricevuto inoltre il patrocinio del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura, di Do.co.mo.mo. Italia, di Italia Nostra, del Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori e di ANIAI Campania.
Per INFO > https://www.icomositalia.com/