ISSN 2283-7558

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San Giuseppe dei Falegnami

San Giuseppe dei Falegnami

Breve storia della chiesa

redazione
pubblicato il 01/07/2019

Presso il Foro Romano, all’interno di quello che fu una volta il Carcere Mamertino, il più antico carcere di Roma, laddove vennero imprigionati e uccisi Vercingetorige e Giugurta, vi era la Chiesa di San Pietro in Carcere.
La congregazione dei Falegnami prese in affitto la chiesa nel 1540 ed avviò la realizzazione di una nuova chiesa dedicata a San Giuseppe, proprio patrono, incaricando del progetto Giacomo della Porta. Iniziata nel 1597, la costruzione continuò nel 1602 sotto la direzione di Giovan Battista Montano, che ne progettò anche la facciata,
Dopo la morte del Montano (1621) fu nominato architetto della Confraternita Giovan Battista Soria che diresse l’ampliamento dell’Oratorio e la costruzione della sagrestia. Al Soria succedette Antonio del Grande che completò i lavori nel 1663.
Lavori di restauro furono eseguiti nel 1886 quando fu costruita anche una nuova abside.

Il contesto architettonico in cui si inserisce la Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami è oggi costituito da corpi di fabbrica adiacenti disposti intorno all’ambiente della Chiesa.
Il prospetto dell’edificio, che affaccia su via Clivio Argentario 1, è attualmente alterato visivamente rispetto all’originale a causa di sistemazioni novecentesche connesse a scavi archeologici. I lavori eseguiti negli anni ’30 abbassarono la piazza antistante per consentire un accesso diretto al carcere sottostante.
Al di sotto della Chiesa, infatti, a cui si accede attraverso una rampa di scale in pietra, è presente la Cripta del Crocifisso e, ad un livello ancora inferiore, il Carcere Mamertino. Annessi alla Chiesa vi sono l’Oratorio e la Residenza Ecclesiastica.

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Chiesa dal drone
vista dall'alto
San Giuseppe Faegnami_complesso architettonico