articolo
IL MINIMO INTERVENTO “UTILE” NEL RESTAURO STRUTTURALE
Le ragioni che inducono a dedicare la giornata di studio all'arduo tema del "Minimo intervento UTILE, nel Restauro Strutturale. Tra efficacia e rispetto”, sono tutte racchiuse nella necessità di dibattere su una questione che, nell'ambito della più ampia disciplina del restauro, si annovera tra quelle di maggiore delicatezza ed attualità.
I recenti collassi strutturali, succedutisi in Italia con sin troppa frequenza, causati da improvvisi dissesti o da importanti fenomeni sismici, hanno evidenziato, ancora una volta, diffuse carenze concettuali e operative in merito alla valutazione preventiva di possibili situazioni di degrado e/o vulnerabilità, troppo spesso insite nel patrimonio edilizio nazionale.
Ma quale sarebbe stato l'intervento, preventivo e ottimale necessario per la messa in sicurezza del bene culturale? Quali le opere di consolidamento preventive capaci di coniugare, al meglio, le istanze della Sicurezza e della Conservazione?
Giornata di Studi organizzata da SOPRINTENDENZA SPECIALE ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO DI ROMA
Le ragioni che inducono a dedicare la giornata di studio all'arduo tema del "Minimo intervento UTILE, nel Restauro Strutturale. Tra efficacia e rispetto”, sono tutte racchiuse nella necessità di dibattere su una questione che, nell'ambito della più ampia disciplina del restauro, si annovera tra quelle di maggiore delicatezza ed attualità.
I recenti collassi strutturali, succedutisi in Italia con sin troppa frequenza, causati da improvvisi dissesti o da importanti fenomeni sismici, hanno evidenziato, ancora una volta, diffuse carenze concettuali e operative in merito alla valutazione preventiva di possibili situazioni di degrado e/o vulnerabilità, troppo spesso insite nel patrimonio edilizio nazionale.
Ma in questi casi, quale sarebbe stato l'intervento, preventivo e ottimale necessario per la messa in sicurezza del bene culturale?
Quali le opere di consolidamento preventive capaci di coniugare, al meglio, le istanze della Sicurezza, con quelle della Conservazione?
Nei casi dei crolli strutturali, il compito diagnostico è in qualche modo semplificato dal fatto che l'avvenuto collasso statico spesso mostra, con impietosa precisione, non solo le criticità strutturali insite nel manufatto, ma anche la loro localizzazione.
Ma quando invece, come nella stragrande maggioranza dei casi, le valutazioni si devono effettuare in sede "preventiva", come e cosa fare per evitare di effettuare, ad esempio, opere di "miglioramento" troppo sovrastimate, con tutti i riverberi negativi che ciò comporta nei confronti dell'integrità del bene da preservare e perpetuare?
Viceversa, previsioni troppo "soft", sono davvero UTILI nei confronti della situazione di rischio a cui il bene culturale è sottoposto?
Sebbene vi sia piena consapevolezza come ciò rimanga una questione aperta, la giornata di studi si propone di fornire occasione di confronto tra gli studiosi del settore, al fine cercare utili indicatori, rivolti a ridurre quegli intervalli d'indeterminazione, ad oggi ancora troppo ampi.
giovedì 13 dicembre 2018_Aula ottagona delle Terme di Diocleziano (Ex Planetario), Roma
9.00 Registrazione accrediti
9.30 Saluti
Gianluca Vacca, Sottosegretario di Stato
Gino Famiglietti, Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
M.Giuseppina Gimma, Delegato OAR per i beni culturali, il restauro e la conservazione
10.00 – 11.30 PRIMA SESSIONE
CONSERVARE LA SICUREZZA
presiede Francesco Prosperetti
Le ragioni della sicurezza Sergio Lagomarsino e Antonio Borri
Le ragioni della conservazione Anna Saetta e Paolo Faccio
Legislazione di settore e proposte di sviluppo Lorenzo D'Ascia
11.30 – 13.00 SECONDA SESSIONE
CASI DI STUDIO, DALLA VALUTAZIONE DELLE PRIORITÀ ALLA REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO
presiede Elvira Cajano
Temi di restauro del moderno Ugo Carughi
Rilievo della vulnerabilità nelle chiese a Roma Sergio Lagomarsino
Riflessioni operative Michele Candela
15.00 – 18.00 TERZA SESSIONE
OPINIONI A CONFRONTO
presiede Giovanni Carbonara
Intervengono
Carlo Blasi, Giovanni Cangi, M.Giuseppina Gimma, Francesco Giovanetti, Lorenzo Jurina
Conclude
Francesco Scoppola