pubblicato il 14/02/2021
I governi mondiali sono impegnati nell’incentivare azioni che consentano di perseguire ciascuno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile o “SDGs”, che fanno parte dell’Agenda 2030 adottata dalle Nazioni Unite. Tra tali obiettivi, il numero 7 è strettamente legato all’industria delle costruzioni poiché intende “Ensure access to affordable, reliable, sustainable and modern energy for all”. Ma si è riscontrato come la promozione di tale obiettivo spesso incontri vincoli sociali ed economici ma anche barriere tecniche. Nel caso di edifici storici poi, a tali difficoltà si sommano ulteriori problematiche connesse all’analisi e comprensione delle peculiarità del singolo edificio al fine di agire nel totale rispetto della materia storica che lo caratterizza e del contesto nel quale esso è inserito. Quindi l’individuazione delle soluzioni più idonee per il miglioramento dell’efficienza energetica, per la riduzione dei consumi oltreché per il raggiungimento degli standard di comfort, deve essere guidata dalla conoscenza approfondita dell’edificio e del contesto nel quale esso è inserito.
Tra i numerosi ambiti di indagine, di certo quello dell’involucro edilizio risulta particolarmente attenzionato dalla comunità scientifica, in quanto si configura non solamente come elemento di caratterizzazione architettonica, ma anche come strumento di mediazione tra l’interno e l’esterno e di controllo del comfort. Data la sua complessità, qualsiasi valutazione progettuale non può prescindere da analisi conoscitive. Tra queste, nell’ottica dell’implementazione dell’efficienza energetica e del miglioramento delle condizioni di comfort, l’indagine termografica e quella termoflussimetrica possono essere un valido supporto, soprattutto poiché nella maggior parte dei casi non si hanno informazioni sulle stratigrafie, sui materiali in opera e sulla presenza di elementi di eccezionalità. Entrambe si configurano come strumenti di indagine non distruttivi. La prima consente di eseguire un’analisi termica di una superficie attraverso l’acquisizione, con un sistema non a contatto, di onde elettromagnetiche nello spettro degli infrarossi. La termoflussimetria invece è un’analisi quantitativa impiegata per l’individuazione della trasmittanza termica reale di un elemento di fabbrica, parametro chiave per la valutazione dell’efficienza energetica dell’edificio.
Il ricorso a tali strumenti di indagine sarebbe opportuno ogni qualvolta non si conosca l’oggetto di studio, pertanto se ne dovrebbe promuovere la diffusione non solamente in contesti privilegiati, di nicchia, ma anche nella quotidianità dell’intervento sul patrimonio esistente al fine di progettare soluzioni di efficientamento in grado realmente di migliorare lo stato di fatto.