ISSN 2283-7558

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Marianna Rotilio

Autore

MEMBRO DEL COMITATO SCIENTIFICO di recuperoeconservazione_magazine
Ambito di lavoro per rec_magazine: Recupero e ricostruzione dell'ambiente costruito

 

Ingegnere, Dottore di ricerca e Docente a contratto presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale dell’Università degli Studi di L’Aquila. Dal 2012 partecipa con continuità allo sviluppo di progetti di ricerca, in qualità di borsista o assegnista,  inerenti il recupero sostenibile dei contesti storici minori, le infrastrutture verdi, la pianificazione della residenzialità universitaria. Nel 2015 è stata socio fondatore dello spin-off universitario Gitais S.r.l. mentre dal 2018 è componente del gruppo di ricerca “Produzione edilizia e gestione razionalizzata del processo costruttivo in cantiere” dell’Università degli Studi di L’Aquila che affronta tematiche nell'ambito della produzione edilizia e dell'organizzazione del cantiere con particolare riferimento alla innovazione di sistema, alla digitalizzazione del processo ed ai contesti di rischio. Unisce all’attività di ricerca e di docenza quella di professionista nel restauro e recupero degli edifici e contesti consolidati. Ha partecipato a decine di convegni e pubblicato articoli e testi di approfondimento sui temi delle ricerche svolte.
  

Macroarea: 
Tecnologia
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IMPIANTI NEGLI EDIFICI DI CULTO

Limiti ed opportunità dal punto di vista del comfort indoor in alcuni interventi post sisma su chiese aquilane

Il tema del comfort termo-igrometrico nel patrimonio architettonico coinvolge aspetti legati alla progettazione e gestione degli impianti termici per i contesti vincolati e il monitoraggio del microclima indoor al fine di garantire la corretta conservazione dei manufatti storico-artistici. In questo settore, il caso del riscaldamento degli edifici storici di culto rappresenta uno specifico campo di indagine e di applicazione della normativa, in quanto sia la fruizione discontinua dei luoghi sia la conformazione architettonica peculiare degli ambienti fanno sì che gli interventi di retrofit impiantistico, qualora applicabili, vadano progettati rispettando specifiche procedure che presuppongono la conoscenza del microclima storico. Il retrofit impiantistico delle chiese aquilane, derogando a questa necessità per via dell’ingente danno subito dalle strutture a seguito del sisma del 2009 merita di essere attenzionato e analizzato attraverso opportune campagne di monitoraggio al fine di garantire una corretta manutenzione delle strutture e la protezione e corretta conservazione dei valori.

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INSTALLATIONS IN HISTORICAL CHURCHES

Limits and opportunities from the point of view of indoor comfort in some post-earthquake interventions on churches in L'Aquila

The theme of thermo-hygrometric comfort in architectural heritage involves aspects related to the design and management of heating systems and the monitoring of the indoor microclimate in order to guarantee the correct conservation of historical-artistic values. In this sector, the case of historical church heating represents a specific field of investigation and application of the norm, as both the discontinuous use of the places and the peculiar architectural conformation of the environments mean that plant retrofit interventions, if applicable, must be designed respecting specific procedures which presuppose the knowledge of the historical microclimate. The plant retrofit of the churches in L'Aquila, derogating from this need due to the enormous damage suffered by the structures following the 2009 earthquake deserves to be paid attention to and analyzed through appropriate monitoring campaigns in order to ensure correct maintenance of the structures and the protection of artefacts.



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Da mattatoio abbandonato a vivace centro sportivo e culturale

Il caso del complesso industriale della Petxina a Valencia

L’articolo descrive l’intervento di recupero e rifunzionalizzazione del vecchio mattatoio comunale nel quartiere della Petxina della città di Valencia, in Spagna. Il progetto ha previsto il ripristino degli edifici appartenenti al patrimonio di archeologia industriale del XX secolo e, parallelamente, l’introduzione di sistemi di nuova edificazione, in dialogo armonioso con l’esistente. L’intervento ha permesso alla comunità locale di riappropriarsi di un luogo dal forte carattere identitario, trasformando un’area degradata all’interno di un quartiere residenziale in un vivace spazio per la cultura, il tempo libero e lo sport.

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FROM ABANDONED SLAUGHTERHOUSE TO LIVELY SPORTS AND CULTURAL CENTRE

The case of the Petxina industrial complex in Valencia

This article describes the restoration of the old municipal slaughterhouse in the Petxina district of the city of Valencia, Spain. The project included the restoration of the buildings belonging to the industrial archaeology heritage of the 20th century and, in addition, the introduction of new building systems, resulting in a harmonious dialogue with the existing ones. The intervention allowed the local community to regain possession of a place with a strong identity character, by transforming a degraded area within a residential district into a lively space for culture, leisure and sport.



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IMPIANTI, CONSOLIDAMENTO E PAVIMENTAZIONI STORICHE

Il caso dei solai di Palazzo Visconti a L’Aquila

Nel presente contributo è illustrato il progetto di miglioramento sismico, integrazione impiantistica e restauro delle volte di Palazzo Visconti in L’Aquila, danneggiato dagli eventi sismici del 2009. La presenza di affreschi e decori all’intradosso delle volte ha portato allo smontaggio del mosaico alla veneziana, al fine di realizzare il consolidamento della chiusura orizzontale mediante l’impiego di tecniche costruttive moderne di seconda generazione e l’alloggiamento degli impianti. L’intervento si è concluso con il rimontaggio e restauro della preziosa finitura.

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UTILITIES, CONSOLIDATION AND HISTORIC FLOORING

The case of the floors of Palazzo Visconti in L’Aquila

This article illustrates the project of seismic improvement, utility integration and restoration of the vaults of Palazzo Visconti in L'Aquila, damaged by the 2009 earthquake. The existence of fresco paintings and decorations on the vault intrados  caused the need to remove  the original terrazzo floors in order to reinforce the floor bed with modern second-generation construction techniques and house  the utilities. The intervention was completed with the re-collocation and restoration of the  valuable original flooring.



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STRATEGIE DI INTERVENTO TRADIZIONALI E MODERNE

Applicazione a due casi di studio a L’Aquila

Nel presente contributo sono illustrati due casi di studio nei quali è possibile classificare interventi tradizionali e moderni. Tali casi di studio riguardano due aggregati edilizi siti in L’Aquila danneggiati dal sisma del 2009, i quali non risultano essere soggetti a vincolo diretto ai sensi del D. Lgs. 42.2004 ma che presentano comunque elementi di pregio di tipo storico, architettonico, costruttivo, degni di essere conservati. I due casi di studio hanno consentito di validare l’idea che sia possibile eseguire interventi che rispettano le caratteristiche costruttive tradizionali ma che allo stesso tempo impiegano materiali innovativi.

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TRADITIONAL AND MODERN RESTORATION STRATEGIES

TWO CASE-STUDIES IN L’AQUILA

This article illustrates two case-studies where traditional and modern strategies can be classified. They correspond to two buildings located in L'Aquila that were damaged by the 2009 earthquake. Although the two structures are not bound by the constraints imposed by the Legislative Decree 42.2004, they nevertheless feature valuable historical, architectural and structural elements. The two case studies validate the idea that it is possible to implement strategies that respect traditional building characteristics while using innovative materials.



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STRATEGIE DI INTERVENTO MODERNE DI SECONDA GENERAZIONE

Edifici in muratura nei territori colpiti dal sisma

Il presente contributo analizza le strategie moderne di seconda generazione impiegate a partire dal sisma che ha colpito l’Italia centrale alla fine degli anni Novanta. Queste, insieme agli interventi tradizionali e moderni di prima generazione rappresentano le tre principali strategie per il consolidamento ed il restauro degli edifici in muratura. Le strategie moderne di seconda generazione si ispirano alla cultura sismica locale ma impiegano materiali innovativi purché compatibili, reinterpretando gli antichi saperi in chiave contemporanea. Sono state impiegate per le principali componenti strutturali quindi orizzontamenti, coperture, archi, cordoli, strutture verticali.

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MODERN CONSTRUCTION TECHNIQUES OF SECOND GENERATION

Masonry buildings in the earthquake areas

This paper analyzes the second generation modern strategies used since the earthquake that struck central Italy in the late Nineties. These strategies, together with the traditional and modern first generation ones, represent the three main strategies for the consolidation and restoration of masonry buildings. Second generation modern strategies are inspired by the local seismic culture but use innovative materials as long as they are compatible, reinterpreting ancient knowledge in a contemporary key. They were used for the main structural components, as slabs, roofs, arches, ring beams, vertical masonries.



rec_mag 167 RESTAURO E MIGLIORAMENTO SISMICO 3

STRATEGIE DI INTERVENTO MODERNE DI PRIMA GENERAZIONE

Edifici in muratura nei territori colpiti dal sisma

Per il consolidamento e il restauro degli edifici in muratura gli interventi possono essere distinti in tradizionali, messi a punto nel corso dei secoli e rappresentativi della cultura sismica locale stratificata nei secoli; moderni di prima generazione, concepiti per essere utilizzati nelle strutture in cemento armato; moderni di seconda generazione ispirati alla cultura sismica locale realizzati con materiali compatibili e concepiti per essere impiegati per il consolidamento degli edifici in muratura. Nel presente contributo saranno illustrati alcuni interventi moderni di prima generazione, impiegati in modo estensivo ed indiscriminato fino al 1997, ovvero fino al momento in cui il terremoto umbro nella Val Nerina non ne ha dimostrato l’assoluta inefficacia.

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THE MODERN CONSTRUCTION TECHNIQUES OF FIRST GENERATION

Masonry buildings in the earthquake areas

For the consolidation and restoration of masonry buildings, the interventions can be divided into traditional ones, developed over the centuries and representative of the local seismic culture stratified over the centuries; modern of first generation, designed to be used in reinforced concrete structures; modern of second generation inspired by the local seismic culture made with compatible materials and designed to be used for the consolidation of masonry buildings. The paper will illustrate some modern strategies of first generation, used extensively and indiscriminately until 1997, when the Umbrian earthquake in the Val Nerina demonstrated their absolute ineffectiveness.



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STRATEGIE DI INTERVENTO TRADIZIONALI

Edifici in muratura nei territori colpiti dal sisma

In questo articolo sono illustrate le più diffuse strategie di intervento tradizionali, ovvero quelle rappresentative della cultura sismica locale stratificata nei secoli [1-3]. Tra queste è possibile compiere una classificazione generale volta ad individuare le strategie a livello di tessuto edilizio, in grado di coinvolgere il tema della pianificazione urbana, e quelle a livello di singolo edificio. Questa ultima tipologia di interventi sfrutta i materiali locali le cui proprietà sono forzate all’estremo dando vita a numerose e differenti tecniche costruttive frutto del genius loci. Trattasi principalmente di materiali polivalenti di tipo naturale come legno, pietra, laterizio, malta di calce, terra, paglia, inerti come sabbia e pozzolana, ... impiegati per realizzare catene, solai, volte e murature.

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TRADITIONAL INTERVENTION STRATEGIES

Masonry buildings in the earthquake areas

This article illustrates the most widespread traditional intervention strategies, those representative of the local seismic culture stratified over the centuries [1-3]. Among these, it is possible to carry out a general classification aimed at identifying the strategies at the level of the built fabric, able to involve the urban planning field, and those at the level of the single building. This last type of interventions exploits local materials whose properties are forced to the extreme, giving rise to numerous and different construction techniques resulting from the genius loci. These are mainly polyvalent natural type materials such as wood, stone, brick, lime mortar, earth, straw, aggregates such as sand and pozzolana, ... used to make chains, floors, vaults and masonry.



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Cantieri e saperi di edifici in muratura

Le tecniche costruttive tradizionali e quelle moderne di prima e seconda generazione

I recenti eventi sismici hanno posto in primo piano il problema della scarsa efficacia di alcuni interventi di consolidamento sul patrimonio costruito che prevedono l’inserimento di elementi estranei ai manufatti e alle modalità costruttive originarie, introducendo in alcuni casi vulnerabilità aggiuntive. Pertanto si è ritenuto opportuno proporre una serie di articoli con l’obiettivo di analizzare criticamente gli interventi strutturali post-sisma di prima e di seconda generazione, alla luce delle tecniche costruttive tradizionali.

rec_mag 165

Construction site and knowledge about masonry buildings

The traditional construction techniques and the modern ones of first and second generation

Recent seismic events have highlighted the problem of the ineffectiveness of some interventions on built heritage which involve extraneous elements to the original buildings and construction methods, introducing, in some cases, additional vulnerabilities. Therefore it was considered suitable to propose a series of articles with the aim of critically analyzing first and second generation post-earthquake structural interventions, in the light of traditional construction techniques.



rec_mag 158 L'AQUILA 2009-2020 #5

I numeri della ricostruzione

Il viaggio condiviso con i lettori di rec_magazine è iniziato con la descrizione della storia della città di L’Aquila attraverso i secoli, passando per il sisma del 2009 per proseguire attraverso la descrizione delle principali fasi che hanno scandito il tempo ed i passi della ricostruzione.  L’ultima tappa di questo percorso si chiude con un articolo dedicato interamente a quelli che sono, ad oggi, i cosiddetti “numeri” della ricostruzione della città di L’Aquila nell'intento di tracciare una sorta di bilancio di tutto ciò che è stato fatto fino ad ora.



rec_mag 157 L'AQUILA 2009-2020 #4

Il cantiere della ricostruzione

A valle di una importante disamina che dalle origini di L’Aquila ha attraversato il sisma e gli interventi di messa in sicurezza per poi illustrare i principali riferimenti legislativi ed i meccanismi operativi che regolano la ricostruzione della città, il presente articolo è interamente dedicato al cosiddetto “cantiere più grande d’Europa”.  ...  Nel presente articolo si illustrano  le principali attività ed azioni promosse al fine di razionalizzare e rendere sicuro il processo costruttivo oltreché uno degli elementi che fortemente ha inciso in tale processo, ovvero lo smart tunnel.



rec_mag 155 L'AQUILA 2009-2019 #3

LA CITTÀ TRA RICOSTRUZIONE E RESILIENZA

La forte dicotomia esistente tra il centro storico, uno dei più estesi e vincolati del Paese, e la periferia urbana, ha rivelato la distanza storica, architettonica ed urbanistica tra le due parti della città, ma anche la sostanziale differente destinazione d’uso del tessuto, la condizione di danno e conseguente aspettativa di ritorno alla normalità. La presa d’atto di tale dicotomia ha condotto alla definizione di differenti e complessi scenari normativi per consentire la ricostruzione della città.
Nel presente articolo si intende focalizzare l’attenzione sulla città di
L’Aquila, da un lato completando la narrazione della complessa macchina normativa sulla quale è fondata la ricostruzione; dall’altro fornendo al lettore spunti di riflessione in relazione agli elementi di innovazione ispirati ai principi della smart city.
Contributi di Antonio Mannella, Marco Di Ludovico, Andrea Prota, Donato, Di Ludovico.



rec_mag 154 L’Aquila 2009-2019 #2

Centri urbani e patrimonio architettonico

La vastità e peculiarità del cosiddetto “cratere sismico” ha inevitabilmente determinato la necessità di attuare il processo di ricostruzione secondo regole ben precise, anche se spesso differenti per i vari scenari e contesti, non fosse altro per il fatto che l’entroterra abruzzese è costellato di centri urbani storici portatori di valori, caratterizzati da una realtà sociale, economica, architettonica, urbanistica … profondamente differente da quella della città di L’Aquila. Si intende dunque illustrare i riferimenti normativi e gli strumenti operativi impiegati oltreché i principali risultati ottenuti. Il primo contributo è inerente il “Piano di Ricostruzione” (PdR), mentre il secondo illustra le attività svolte al fine di promuovere la conservazione del patrimonio architettonico attraverso il quale riscoprire i valori culturali, costruttivi e paesaggistici del territorio.
Contributi di Raffaello Fico, Claudia Genitti, Fabrizio Frezzini, Adriana Marra, Antonio Sabino, Giuseppina De Martino, Giovanni Fabbrocino.



rec_mag 153 L'Aquila 2009-2019 #1

La storia, il terremoto e la messa in sicurezza

La storia, il terremoto e la messa in sicurezza

Il “viaggio” che vogliamo condividere con i lettori di rec_magazine ha inizio ben prima del 2009, attraverso la storia della città di L’Aquila nei secoli, mediante i principali eventi che hanno contributo a definirne l’impianto e la struttura. Seguono il sisma e lo scenario dell’immediato post terremoto con la descrizione delle principali attività svolte per conseguire la messa in sicurezza del territorio attraverso le immagini di alcuni interventi particolarmente significativi e complessi.
Contributi di Raffele Colapietra, Antonio Sabino, Antonio Mannella, Lucia Milano, Augusto Ciciotti



rec_mag 152

L'Aquila 2009-2019

L’evento devastante del sisma che ha colpito la città di L’Aquila e il territorio circostante continua ad essere argomento di attualità e di attenzione per tutti coloro che a vario titolo si occupano e si sono occupati dei danni, dalla messa in sicurezza alle riparazioni, dal restauro alla ricostruzione.
A nostro avviso è importante continuarne a parlare di questo evento per accrescere la nostra conoscenza, per imparare dagli errori, per provare a cambiare la mentalità, per investire in prevenzione e per diffondere utili
metodi e strumenti di lavoro.



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Dall’emergenza alla ricostruzione

Il cantiere di restauro della Chiesa di San Francesco di Paola a L’Aquila

Un tema spesso sottovalutato è quello del processo di cantierizzazione delle opere di restauro. Spesso infatti avvengono “scoperte” che inevitabilmente non erano state considerate in fase progettuale, così come, sovente, i vincoli e le variabili operative non permettono lo svolgimento dei cicli di lavorazione secondo i modi concepiti dal progettista.
Pertanto gli autori hanno sviluppato un approccio metodologico capace di superare le criticità evidenziate, sperimentato poi in un caso di studio.

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The restoration site of the Church of San Francesco di Paola in L’Aquila

Setting up the construction site during restoration works is an often underestimated topic. In fact, there are often "discoveries" that were not considered during the planning phase, as well as constraints and operational variables that do not allow to meet the work cycles scheduled by the planner. Therefore the authors developed a methodological approach to overcome the highlighted criticalities, then experimented in a case study.