ISSN 2283-7558

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Catherine Dezio

Autore

Assegnista di ricerca e collaboratore alla didattica presso il Politecnico di Milano. Architetto e dottore di ricerca in Progettazione e Gestione dell’Ambiente e del Paesaggio, si occupa di temi riguardanti il paesaggio agrario culturale, l’agricoltura urbana e la resilienza dei sistemi territoriali.

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AGRICOLTURA URBANA

Gli orti metropolitani come strumento di ricucitura del tessuto ecologico, urbano e sociale

La relazione città-cibo costituisce un asse d’intervento innovativo per orientare l’agenda politica nazionale verso modelli più resilienti. Questo implica il riconoscimento degli agroecosistemi e della produzione agricola non come attività antitetiche rispetto a quelle urbane, ma come fenomeni capaci di svolgere un ruolo chiave nello sviluppo dei sistemi metropolitani (Marino, Cavallo, 2014). In tal senso l’ossimoro “agricoltura urbana” è rappresentativo di una possibilità nuova per gli spazi dimenticati, come riattivazione interna di meccanismi virtuosi di rigenerazione urbana, indirizzati alla ricostruzione dell’identità perduta. In questo contesto gli orti urbani rappresentano sperimentazioni spaziali, a metà tra il pubblico e il privato, utili alla riconnessione ecologica, urbana e sociale dei sistemi territoriali.

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URBAN AGRICULTURE

Metropolitan gardens as a way of mending the ecological, urban and social fabric

The link between city and food constitutes an axis of innovative intervention to direct the national policy agenda towards more resilient models. It implies a recognition of agro-ecosystems and of agricultural production, not as antithetical activities in urban areas, but as phenomena able to play a key role in the development of metro systems (Marino, Cavallo, 2014). In this sense, the oxymoron "urban agriculture" is representative of a new possibility for the forgotten spaces, as an internal reactivation of virtuous mechanisms for urban regeneration, towards an identity reconstruction.  In this context, urban gardens represent spatial experiments, halfway between public and private, useful for ecological, urban and social reconnection of territorial systems.