MEMBRO DEL COMITATO SCIENTIFICO di recuperoeconservazione_magazine
Ambito di lavoro per rec_magazine: Il bim e il progetto di restauro
Nasce a Cremona, si laurea alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1997. Dopo un master di specializzazione in rilievo, opera nel restauro architettonico unendo all’intensa attività professionale, in tutto il nord Italia, l’approfondimento culturale che si è concretizzato con la pubblicazione di numerosi articoli tecnici. Impegnata attivamente nella ricerca per la stesura del protocollo Historic Building all’interno del GBC Italia.
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Anna Raimondi
Autore
BIM A PALAZZO GIURECONSULTI
La progettazione al livello esecutivo di un restauro è senza dubbio un lavoro complesso e che deve affrontare una lunga fase di analisi dell’esistente al fine di arrivare alla scelta d’intervento più idonea. Il processo può seguire metodi tradizionali o, come sempre più frequente negli ultimi anni, avvalersi di nuove tecnologie e metodologie basate sulla digitalizzazione del processo edilizio. È questo il caso della progettazione del restauro delle facciate di Palazzo Affari ai Giureconsulti in cui la progettazione BIM consente di poter usufruire di notevoli vantaggi.
BIM AT PALAZZO GIURECONSULTI
The executive restoration project is certainly a complex work, which requires an in-depth analysis phase of the existing assets to select the most appropriate type of intervention.
This process can be developed using traditional methods or applying new and more frequent used technologies and procedures based on the building process digitalization. This is the case of the restoration project of the facades of Palazzo Affari ai Giureconsulti where BIM design allows to take advantage of significant benefits, if compared to traditional methods.
La Ca’ Brutta di Giovanni Muzio a Milano
Dopo quasi un secolo dalla sua realizzazione, l’audace architettura di Giovanni Muzio a Milano, considerata a quel tempo rivoluzionaria e troppo moderna, è stata oggetto di un importante intervento di restauro condotto nell’ambito della cultura della conservazione.
Materiali costruttivi e particolarità architettoniche presentavano i segni del tempo conferendo al manufatto un aspetto storicizzato che è stato rispettato nella definizione del progetto e nell’esecuzione dei lavori.
Nella seconda parte dell’articolo sono illustrate le attività di restauro condotte in cantiere e le modalità esecutive adottate nel rispetto dei materiali originali e delle caratteristiche architettoniche dell’opera di Muzio.
The Ca' Brutta by Giovanni Muzio in Milan
After almost a century, this Giovanni Muzio’s building, considered since its creation revolutionary and too modern, has been the subject of an important restoration carried out in the context of the culture of conservation.
Its construction materials and architectural features were affected by the signs of time, which gave to the architecture a particular historical aspect, that has been respected in project and in the execution.
In the second part, the restoration activities and the methods adopted in the restoration site, in compliance with the original materials and the
architectural features in Giovanni Muzio works.
La Ca’ Brutta di Giovanni Muzio a Milano
Dopo quasi un secolo dalla sua realizzazione, l’audace architettura di Giovanni Muzio a Milano, considerata a quel tempo rivoluzionaria e troppo moderna, è stata oggetto di un importante intervento di restauro condotto nell’ambito della cultura della conservazione. Materiali costruttivi e particolarità architettoniche presentavano i segni del tempo conferendo al manufatto un aspetto storicizzato che è stato rispettato nella definizione del progetto e nell’esecuzione dei lavori.
La prima parte dell’articolo riguarda l’attività progettuale condotta con il supporto di un’approfondita attività di conoscenza del manufatto supportata da studi storici ed attività diagnostiche. Inoltre, la fase progettuale ha dovuto affrontare la complessità determinata dalla dimensione del contesto architettonico ed ha definito la cantierizzazione dei lavori nel rispetto delle attività funzionali dell’edificio (di tipo residenziale e non solo) che non sono state interrotte durante l’intera esecuzione delle opere.