ISSN 2283-7558

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febbraio2016

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L'EDITORIALE

Due ingegneri

Recentemente, visitando un palazzo in corso di restauro, sono rimasto pietrificato nell’esaminare le opere di consolidamento statico pensate e in parte realizzate da un noto ingegnere (in)civile di quella città. In tanti anni non mi è mai capitato di assistere ad un massacro del genere: cordoli in cemento armato all’interno di tutti i muri, nuovi solai con putrelle di ferro di sezione esagerata, capriate in acciaio inserite tra una vecchia capriata e l’altra, rinnovo di tutta la struttura secondaria e minuta dei tetti, tiranti fissati in resina nelle murature e posti in orizzontale, in verticale e a 45 gradi, nuove murature con mattoni a macchina e malta cementizia in sostituzione di quelle esistenti in pietra e calce, tracce per l’alloggiamento degli impianti aperte su murature medievali per tutta l’altezza dell’edificio, ecc. L’elenco potrebbe purtroppo continuare con le opere di prossima realizzazione quali intonaci armati di cemento fibrorinforzato, iniezioni di resine su tutti i muri dell’edificio, nuovi solai in laterocemento al posto di quelli in legno, calotte di cemento armato sulle volte in muratura, ecc.



IL RESTAURO TIMIDO

La virtù di guardare lontano

Per il nostro agire quotidiano la prudenza risulta un’attitudine di grande importanza. Prudenza deriva dal latino provvidentia, che significa guardare in avanti, vedere lontano. È quindi la capacità di stabilire cosa si deve fare oppure non fare. Quando dobbiamo decidere cosa fare in un progetto di conservazione, allora questa antica virtù ci assiste proprio nella sua capacità di considerare sia il particolare sia l'universale, nell'armonizzare il piccolo con il grande, per ordinare anche le azioni più minute con gli obiettivi generali. Insomma ci aiuta ad agire correttamente.

The virtue of looking afar

In our daily lives prudence is a very important attitude. Prudence comes from the Latin word “provvidentia”, and it means “looking forward”, “seeing afar”. It is therefore the ability to determine what to do or not do. When we have to decide what to do in a conservation project, this ancient virtue can assist us with its ability to consider what is particular and what is universal and to harmonize the small with the large in order to arrange even the minutest actions with broad goals. In short, it helps us to act properly.  



ABITARE GLI SPAZI DELLA CONOSCENZA

La fabbrica classense

Abitare gli spazi della conoscenza antica, significa creare un ponte fisico fra passato e futuro, che si rivela nella rigenerazione del dato storico dell’architettura come luogo di viva testimonianza documentale, fruibile secondo le esigenze della comunità contemporanea. Di questo è piena testimonianza la Biblioteca Classense di Ravenna in seguito alle più recenti opere di restauro, sostenute dall’amministrazione locale che in lei riconosce il riferimento monumentale, culturale e sociale della città.

LIVING SPACES OF KNOWLEDGE

Classense library

Living spaces of the ancient knowledge, means creating a physical bridge between past and future, that reveal itself in the regeneration of the historical architecture as a place of living documentary evidence, usable according to the needs of the contemporary community. As a result of the latest restoration works, supported by the local administration, Classense Library of Ravenna is the perfect example of these concepts. Works with a strong sustainable value for a social and environmental role, because they allow to recognizing this building, the monumental and cultural reference point of the city, which reflects the community identity and rediscovers, living spaces, a high level of perceptive and psychophysical comfort.
The Classense library was constituted in 1515 by the arrival in Ravenna of the Camaldolesi monks at the monastery and church of St. Nicholas and the Mercy of St. Bartholomew hospital, which were restored, extended and modified until 1798. Within the complex, that occupies a block of about 10.000 sqm, the works touch the area of the 16th century minor court that through time has undergone considerable changes hosting multiple functions, from the hospital to the convent and then school of Fine Arts.
Interventions of restoration and refurbishing, started in the public library in 2001, will be related to the detailed documentary studies that will allow to choose how to preserve and enhance the testimonies of the historical evolution of the building, even through the conservation of matter and traces and the removal of incongruous additions.
The building will be made safe, both under a static profile and for accessibility, according to the current regulations, and for the suitable arrangement of the plant system to the new features. Simultaneously to a study of functional reuse of the spaces and therefore the new entry flows and horizontal and vertical path in the rooms.
The restoration faces the contemporary choices using steel, wood, glass and brick for the new additions. The interior forniture in metal and wood were designed ad hoc, for storing books and to allow the passage of the technological components and lighting, necessary for the use of the spaces, in order to preserve the historical existing. The project of new geodetic false ceiling enhances the precious frescoes discovered by stratigraphictest.



SMART CITY

Nuove tecnologie, qualità di vita e città storica

Nelle immagini di Smart City le piazze urbane diventano spazi intelligenti di incontro e di partecipazione dei cittadini. I rifiuti, debitamente taggati, restituiscono informazioni preziose sul modo in cui le città li smaltiscono. Gli elettrodomestici di casa rivelano quanta acqua o energia consumiamo e possono essere controllati dal proprio tablet anche a distanza. È possibile utilizzare l’energia prodotta dalle biciclette e muoversi senza generare impatti sull’ambiente. Non è difficile sentire il fascino dell’ingresso delle tecnologie più avanzate nella nostra vita quotidiana.
La traduzione del modello smart cities in contesto europeo dovrebbe però indurre chi progetta e agisce nella città qualche prudenza in più. Non possiamo prescindere da alcuni elementi tipici della città storica come la coesistenza nelle città di luoghi storici e moderni, un modello di welfare di prossimità che si è sedimentato in forme spaziali, la resistenza di contesti urbani dal forte mix sociale e interetnico. Elementi con cui dobbiamo continuare a misurarci.

SMART CITY

New technologies, quality of life and historic cities

In the vision of the smart city, squares and plazas become intelligent spaces of meeting and citizen participation. Garbage, properly tagged of course, relays precious information back to city officials about how it can best be disposed. Household appliances auto-detect and display the amount of water and energy they are consuming in real time and can be controlled remotely by handheld devices. It is possible to harness energy produced from bicycles and move around without negatively impacting the environment. It is not difficult to comprehend the attraction of evermore quickly advancing technology on our daily lives. But the translation of the smart cities model to Europe should, in fact, spur more prudent urban approaches. We cannot separate this examination from several key contextual issues typical of the European city such as the historical matrix of urban form and the coexistence in cities of modern and historic places; a welfare model of proximity that has manifested itself in spatial terms; and the resistance of urban contexts to social and ethnic mix.



VENTILAZIONE NATURALE COME STRATEGIA PER LA RIDUZIONE DEL SURRISCALDAMENTO ESTIVO IN EDIFICI MONUMENTALI

Il caso del museo Vleeshuis ad Anversa (Belgio) _ PARTE PRIMA

La riduzione della domanda di energia e il miglioramento della qualità ambientale indoor degli edifici storici, specialmente se con funzione museale, pone una questione tecnico-scientifica con importanti opportunità nell’ottimizzazione della loro gestione. L’edilizia storica esistente non è sempre dotata di sistemi meccanici per il controllo della qualità microclimatica, e questa è fortemente correlata alle variazioni climatiche esterne oltre che al comportamento dinamico dell'involucro edilizio.
La riduzione dei carichi termici estivi mediante ventilazione naturale incrociata o per mezzo di scambi di massa d'aria tra due ambienti interni dell'edificio in cui è presente un gradiente termico, risponde al duplice obiettivo di miglioramento del comfort termico interno e di riduzione della domanda di energia da raffrescamento senza compromettere l'integrità architettonica dell'edificio.
Nella prima parte dello studio vengono descritti alcuni aspetti del raffrescamento passivo in edilizia storica ed introdotto un esempio di riduzione del surriscaldamento estivo, in un complesso monumentale, mediante uso di ventilazione naturale.

NATURAL VENTILATION AS PASSIVE COOLING STRATEGY AIMED AT SUMMER OVERHEATING REDUCTION IN HERITAGE BUILDINGS

The case study of vleeshuis museum in Antwerp (Belgium) _FIRST PART

The challenge of reducing energy demand for historic and heritage buildings, while improving people indoor comfort is widely recognized as common economic and scientific issue.
Historic buildings are not always equipped with mechanical systems for indoor microclimatic control, therefore the indoor climate is strongly dependent from outdoor environmental parameters and specific building dynamic behaviours. Due to the building permeable system, people and exhibits thermal comfort, might drastically change throughout the year or even during a specific day.
Energy and environmental improvement, also for existing buildings is properly considered as a priority within the European energy saving Directives. Nevertheless these design purposes have to be merged with the fundamental needs of building protection. In historical and heritage buildings, each energy retrofitting strategy should be based on the minimum intervention approach.
Reducing the internal summer heating load by increasing the natural cross ventilation or by allowing air mass exchange between different building parts, responds to the double aim of improving the indoor comfort for people and artworks while reducing the energy cooling demand. Furthermore the building architectural integrity may be retained.
Within the first part of this article, few considerations on passive cooling in historic buildings are discussed, together with potential drawbacks raising from this intervention typology implementation. Moreover, an example of application of this strategy, aimed at reducing the summer overheating in a monumental building, is given. in the second part of the article, simulation methodology and simulation results will be discussed.



CONSERVARE LE TRACCE DELLA STORIA

Il restauro dell’apparato lapideo di Palazzo dei Capitani della Montagna a Cutigliano

Il Palazzo dei Capitani della Montagna continua a rappresentare il fulcro intorno al quale si svolge il piccolo centro montano di Cutigliano in provincia di Pistoia. La mole chiusa e compatta dell'edificio, che rimanda ai palazzi pubblici sorti in Toscana durante i secoli XIII e XIV, nel corso del tempo è stata resa più articolata e meno austera dal progressivo inserimento degli stemmi dei Capitani che si sono succeduti nel governo di un'ampia parte della montagna pistoiese.
La policromia della terracotta, le variazioni stilistiche e cromatiche della pietra serena conferiscono alla facciata un valore narrativo a testimonianza della storia della cittadina e al contempo della sapienza artigianale dei vari laboratori artistici tradizionalmente operanti nell'area fiorentina e pistoiese.
Il restauro appena concluso ha rappresentato l'occasione per restituire integrità agli stemmi, oltre ad una ritrovata lettura di uno spartito architettonico che continua a comunicare e a catturare lo sguardo.

PRESERVING TRACES OF HISTORY

The restoration works of the stone decorative elements of the “Palazzo dei Capitani” of the Pistoiese Mountains in Cutigliano

The “Palazzo dei Capitani” of the Pistoiese Mountains is still today the heart of the mountain village of Cutigliano, in the province of Pistoia. It was built at the end of the 14th century, as the residence of the Captain of the Pistoiese Mountains, a functionary appointed by the Florentine government and charged to rule the Pistoiese Mountains district.
In 1377 the delegates of the seven mountain communities met in Cutigliano and drew up a contract to buy the plot of land upon which the mansion was built. The closed and compact shape of the palace, that recalls the public buildings that sprang up in Tuscany during the 13th and 14th centuries, had been made less austere and more complex over time, by adding the blazons of the series of Captains who superseded each other in governing a large part of the Pistoiese Mountains.
They result in messy arrangement, as stratified, and often engraved with the name of the functionaries and the duration of their mandates. Some coats of arms have survived to this day in fragments, whereas a tampering with other elements was confirmed, because they aren't in their original positions anymore.
The terracotta polychromy, the stone stylistic and chromatic variants lend the facade a narrative power that recalls the hamlet history and, at the same time, the craftmanship of the art workshops peculiar to the territory of Florence and Pistoia.
The restoration works just concluded gave the opportunity to regain dignity of the blazons and a rediscovered reading of this architectural composition which is still able to communicate and catch the eye of passers-by.