Le rinnovabili, le Soprintendenze
Il ministro Cingolani ai primi di settembre ha accusato le Soprintendenze di bloccare lo sviluppo delle rinnovabili in nome della tutela del paesaggio.
La conservazione del paesaggio culturale rappresenta un interesse prevalente rispetto a qualunque altro interesse, pubblico o privato; in questo modo sono state screditate le istituzioni più importanti che dal dopoguerra hanno retto la tutela in Italia. L’obiettivo è forse di farle scomparire perché si oppongono a una travisata idea di “progresso”. Ma non è così.
Anti-Curriculum: quando meno diventa più
Sono convinto che quando s’incomincia a concepire il mondo non solo in termini di addizioni ma di sottrazioni, molte cose diventano più chiare, molti problemi meno difficili da risolvere. Propongo di adottare un nuovo strumento per documentare la nostra esperienza negli interventi di restauro: l’Anti Curriculum. In esso saranno descritte tutte le operazioni che in un edificio non sono state eseguite. L’intervento migliore sarà quello per cui ho fatto meno. Questo non vuole dire non fare niente, ma farlo in maniera intelligente e consapevole.
REINTEGRAZIONE O AVVERSIONE?
Riprendo il tema trattato nel n. 167 del 2021 (Arte e restauro: creatività con finalità diverse) con un approfondimento relativo a un intervento che oggi possiamo considerare storicizzato: le pitture murali dell’ovale centrale nella volta dell’Aula Magna dell’Università di Genova, eseguite dall’artista Francesco Menzio nel 1959. [...]
PALAZZO BELIMBAU A GENOVA
L’articolo presenta gli studi svolti per la conoscenza, il restauro e la rifunzionalizzazione di Palazzo Belimbau attualmente oggetto di interventi conservativi, dal 2000 di proprietà dell’Università degli Studi di Genova, appartenente al cosiddetto sistema dei Palazzi dei Rolli e, dal 2006, inserito nella lista UNESCO del Patrimonio dell’Umanità.
LO STRANO CASO DELLA FONTANA DELL'ERCOLE ALLA VENARIA REALE
Questa rivista ha ospitato tempo fa una serie di contributi critici sul restyling della chiesa di S.Gennaro, capolavoro di Ferdinando Sanfelice (1745), trasfigurata dal restauro (poi definito “installazione” dal direttore del Museo autonomo di Capodimonte) dell’archistar Calatrava. Uguale dibattito dunque susciterà lo stravagante ripristino della monumentale Fontana d’Ercole nei giardini della Venaria Reale, iniziato nel 2017 e appena inaugurato tra il tripudio delle autorità e della stampa torinese.
BONUS FACCIATE E RESTAURO DELLE SUPERFICI
Un condominio davanti al Castello Sforzesco, edificato nel 1895, e una villa voluta da una famiglia di commercianti tedeschi nel 1909. Il restauro delle facciate, finalizzato alla più attenta conservazione delle superfici materiche originarie, pone attenzione all'intonaco eseguito con una particolare tecnica, senza finitura pittorica, e alla pietra artificiale, imitazione del marmo di Verona; nella villa, le analisi di laboratorio hanno documentato una velatura pittorica, con funzione di patina artificiale sui cementi decorativi.
IL CONFRONTO NEL RESTAURO POST-SISMA
La specializzazione delle competenze in edilizia ha portato nel secondo dopoguerra all’allontanamento dei percorsi formativi e delle esperienze lavorative fra chi si occupa di restauro, conservazione e recupero dei beni monumentali e chi segue invece le tematiche della statica delle strutture e dell’ingegneria antisismica. Le campagne di ricostruzione post sisma portano queste competenze necessariamente a incontrarsi, confrontarsi e trovare soluzioni e criteri condivisi. Viene rappresentata l’esperienza della ricostruzione emiliana dopo il sisma del 2012, con un quadro sul contesto di partenza, le scelte gestionali che hanno condizionato il processo e l’impegno continuo di professionisti, amministrazioni e imprese per una ricostruzione di qualità, mostrando i risultati ottenuti a 10 anni dall’evento e i problemi ancora da risolvere.
LA STORIA E LA TECNOLOGIA DELLA CALCE
Un approfondimento sulla calce idraulica il cui impiego si è largamente diffuso negli ultimi decenni. I primi cenni storici sull’uso della calce idraulica si attestano attorno al 1400-1500 d.C. circa, essa si ottiene per cottura di strati di rocce calcaree sedimentarie, dette marne, in forni tradizionali, a una temperatura indicativamente compresa tra i 1000 e 1200 gradi centigradi. Sia la calce aerea che la calce idraulica potrebbero essere adatte all’attività di restauro, la scelta dell’una o dell’altra varia in base al tipo di edificio e al risultato che si vuole ottenere.
"LE DIMORE STORICHE"
All’interno di una corrisposta attenzione alla conservazione di beni culturali a larga scala, Adsi e rec_magazine hanno stipulato nel 2021 una convenzione di collaborazione per la diffusione delle conoscenze tecnico scientifiche e della valorizzazione di beni vincolati prevalentemente privati. È intenzione di Adsi di tenere aggiornati i lettori di rec_magazine sulle nuove iniziative intraprese dall’associazione come sui progetti e proposte seguite e instaurate. L’ultima iniziativa riguarda la pubblicazione di una rivista online che ha visto poco fa la sua comparsa in rete.
IL RESTAURO DELLA CHIESA DI SAN PIETRO IN CRYPTIS AD OFENA
La chiesa di San Pietro in Cryptis presso Ofena è una delle più importanti testimonianze della diffusione del monachesimo benedettino in terra aquilana. Gli affreschi che la decorano, restaurati negli anni novanta, sono stati purtroppo interessati da nuovi fenomeni di degrado a venti anni di distanza dal primo intervento. L’articolo ripercorre materiali e metodi impiegati nella nuova campagna di restauro del 2019, descrivendo anche i lavori architettonici che hanno permesso di eliminare le cause del degrado degli apparati decorativi.
DEUMIDIFICAZIONE
Villa Sommi Picenardi, sita in provincia di Lecco ad Olgiate Molgora, è composta da una villa padronale con annessa cappella dedicata a San Galdino e risalente al 1703, da una cascina e da un ampio parco che oppone, sul retro della villa, un complesso giardino all’italiana ad un giardino all’inglese sul lato frontale. La villa si articola attorno ad una torre da cui parte un impianto settecentesco profondamente rimaneggiato alla fine del XIX secolo.
ACQUEDOTTO MONUMENTALE DI GUAMO - LUCCA
La coppia di catene posta all’intradosso dei primi cinque archi, a livello delle reni, è stata realizzata con elementi in acciaio inossidabile collegati tra loro in modo da dare continuità tra le parti a vista (catene) e quelle interne ai pilastri (ancoraggi). In primo luogo è stato necessario eseguire le perforazioni in corrispondenza dei tratti di pilastro attraversati
dagli incatenamenti, perforazioni eseguite con carotaggio continuo, con sonda diamantata, a sola rotazione. Successivamente sono stati posizionati gli incatenamenti: prima l’inserimento delle parti di catena all’interno dei perfori e poi il collegamento delle parti di catena a vista con manicotti tenditori.
MATERIA E SUPERFICI
Circolarità, sostenibilità, autenticità sono state le linee guida che hanno caratterizzato il restauro conservativo di un’autentica Masseria pugliese del 1500, la Masseria Palombara, incastonata tra uliveti, mandorleti e palmeti della campagna Salentina, ad Oria, nella provincia di Brindisi. L’immobile, abbandonato da più di 60 anni, è stato l’oggetto di un restauro che ha riguardato la Masseria nel suo insieme: un involucro di oltre 600 anni efficientato come una casaclima senza rinunciare alla conservazione dei luoghi, nel loro aspetto più autentico.