Lo scorso 7 dicembre si è svolta l’inaugurazione, un po’ in sordina, dopo appena cinquantadue anni dall’inizio della travagliata vicenda di Palazzo Citterio. Dopo una prima fase in cui i lavori miravano alla totale cancellazione dell’immagine di questa dimora nobiliare, stratificatasi nei secoli e negli stili - dal barocchetto agli eclettismi dell’Ottocento, sino alla deliziosa fase neo-neoclassica degli anni Quaranta, firmata da Tommaso Buzzi - il palazzo viene sventrato e sopralzato, l’ala di Buzzi prospiciente il giardino demolita e viene chiamato a intervenire l'archistar James Stirling. Nel 2012, dopo anni di stop dei lavori, si da vita a un nuovo progetto di restauro che ha il proposito di resuscitare le tracce del passato. Ma quello che rimane - cornici delle porte e infissi, e soprattutto i soffitti lacunosi e illeggibili - è pesantemente ripreso, praticamente rifatto. Cosa deve aspettarsi oggi il visitatore che varca la soglia del palazzo?