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STRATEGIE DI INTERVENTO TRADIZIONALI E MODERNE
Nel presente contributo sono illustrati due casi di studio nei quali è possibile classificare interventi tradizionali e moderni. Tali casi di studio riguardano due aggregati edilizi siti in L’Aquila danneggiati dal sisma del 2009, i quali non risultano essere soggetti a vincolo diretto ai sensi del D. Lgs. 42.2004 ma che presentano comunque elementi di pregio di tipo storico, architettonico, costruttivo, degni di essere conservati. I due casi di studio hanno consentito di validare l’idea che sia possibile eseguire interventi che rispettano le caratteristiche costruttive tradizionali ma che allo stesso tempo impiegano materiali innovativi.
TRADITIONAL AND MODERN RESTORATION STRATEGIES
This article illustrates two case-studies where traditional and modern strategies can be classified. They correspond to two buildings located in L'Aquila that were damaged by the 2009 earthquake. Although the two structures are not bound by the constraints imposed by the Legislative Decree 42.2004, they nevertheless feature valuable historical, architectural and structural elements. The two case studies validate the idea that it is possible to implement strategies that respect traditional building characteristics while using innovative materials.
STRATEGIE DI INTERVENTO MODERNE DI SECONDA GENERAZIONE
Il presente contributo analizza le strategie moderne di seconda generazione impiegate a partire dal sisma che ha colpito l’Italia centrale alla fine degli anni Novanta. Queste, insieme agli interventi tradizionali e moderni di prima generazione rappresentano le tre principali strategie per il consolidamento ed il restauro degli edifici in muratura. Le strategie moderne di seconda generazione si ispirano alla cultura sismica locale ma impiegano materiali innovativi purché compatibili, reinterpretando gli antichi saperi in chiave contemporanea. Sono state impiegate per le principali componenti strutturali quindi orizzontamenti, coperture, archi, cordoli, strutture verticali.
MODERN CONSTRUCTION TECHNIQUES OF SECOND GENERATION
This paper analyzes the second generation modern strategies used since the earthquake that struck central Italy in the late Nineties. These strategies, together with the traditional and modern first generation ones, represent the three main strategies for the consolidation and restoration of masonry buildings. Second generation modern strategies are inspired by the local seismic culture but use innovative materials as long as they are compatible, reinterpreting ancient knowledge in a contemporary key. They were used for the main structural components, as slabs, roofs, arches, ring beams, vertical masonries.
STRATEGIE DI INTERVENTO MODERNE DI PRIMA GENERAZIONE
Per il consolidamento e il restauro degli edifici in muratura gli interventi possono essere distinti in tradizionali, messi a punto nel corso dei secoli e rappresentativi della cultura sismica locale stratificata nei secoli; moderni di prima generazione, concepiti per essere utilizzati nelle strutture in cemento armato; moderni di seconda generazione ispirati alla cultura sismica locale realizzati con materiali compatibili e concepiti per essere impiegati per il consolidamento degli edifici in muratura. Nel presente contributo saranno illustrati alcuni interventi moderni di prima generazione, impiegati in modo estensivo ed indiscriminato fino al 1997, ovvero fino al momento in cui il terremoto umbro nella Val Nerina non ne ha dimostrato l’assoluta inefficacia.
THE MODERN CONSTRUCTION TECHNIQUES OF FIRST GENERATION
For the consolidation and restoration of masonry buildings, the interventions can be divided into traditional ones, developed over the centuries and representative of the local seismic culture stratified over the centuries; modern of first generation, designed to be used in reinforced concrete structures; modern of second generation inspired by the local seismic culture made with compatible materials and designed to be used for the consolidation of masonry buildings. The paper will illustrate some modern strategies of first generation, used extensively and indiscriminately until 1997, when the Umbrian earthquake in the Val Nerina demonstrated their absolute ineffectiveness.
STRATEGIE DI INTERVENTO TRADIZIONALI
In questo articolo sono illustrate le più diffuse strategie di intervento tradizionali, ovvero quelle rappresentative della cultura sismica locale stratificata nei secoli [1-3]. Tra queste è possibile compiere una classificazione generale volta ad individuare le strategie a livello di tessuto edilizio, in grado di coinvolgere il tema della pianificazione urbana, e quelle a livello di singolo edificio. Questa ultima tipologia di interventi sfrutta i materiali locali le cui proprietà sono forzate all’estremo dando vita a numerose e differenti tecniche costruttive frutto del genius loci. Trattasi principalmente di materiali polivalenti di tipo naturale come legno, pietra, laterizio, malta di calce, terra, paglia, inerti come sabbia e pozzolana, ... impiegati per realizzare catene, solai, volte e murature.
TRADITIONAL INTERVENTION STRATEGIES
This article illustrates the most widespread traditional intervention strategies, those representative of the local seismic culture stratified over the centuries [1-3]. Among these, it is possible to carry out a general classification aimed at identifying the strategies at the level of the built fabric, able to involve the urban planning field, and those at the level of the single building. This last type of interventions exploits local materials whose properties are forced to the extreme, giving rise to numerous and different construction techniques resulting from the genius loci. These are mainly polyvalent natural type materials such as wood, stone, brick, lime mortar, earth, straw, aggregates such as sand and pozzolana, ... used to make chains, floors, vaults and masonry.
Cantieri e saperi di edifici in muratura
I recenti eventi sismici hanno posto in primo piano il problema della scarsa efficacia di alcuni interventi di consolidamento sul patrimonio costruito che prevedono l’inserimento di elementi estranei ai manufatti e alle modalità costruttive originarie, introducendo in alcuni casi vulnerabilità aggiuntive. Pertanto si è ritenuto opportuno proporre una serie di articoli con l’obiettivo di analizzare criticamente gli interventi strutturali post-sisma di prima e di seconda generazione, alla luce delle tecniche costruttive tradizionali.
Construction site and knowledge about masonry buildings
Recent seismic events have highlighted the problem of the ineffectiveness of some interventions on built heritage which involve extraneous elements to the original buildings and construction methods, introducing, in some cases, additional vulnerabilities. Therefore it was considered suitable to propose a series of articles with the aim of critically analyzing first and second generation post-earthquake structural interventions, in the light of traditional construction techniques.
Dall’emergenza alla ricostruzione
Un tema spesso sottovalutato è quello del processo di cantierizzazione delle opere di restauro. Spesso infatti avvengono “scoperte” che inevitabilmente non erano state considerate in fase progettuale, così come, sovente, i vincoli e le variabili operative non permettono lo svolgimento dei cicli di lavorazione secondo i modi concepiti dal progettista.
Pertanto gli autori hanno sviluppato un approccio metodologico capace di superare le criticità evidenziate, sperimentato poi in un caso di studio.
The restoration site of the Church of San Francesco di Paola in L’Aquila
Setting up the construction site during restoration works is an often underestimated topic. In fact, there are often "discoveries" that were not considered during the planning phase, as well as constraints and operational variables that do not allow to meet the work cycles scheduled by the planner. Therefore the authors developed a methodological approach to overcome the highlighted criticalities, then experimented in a case study.
PALAZZO ARDINGHELLI, L’AQUILA
In questo lavoro si illustra l’intervento realizzato, a seguito del sisma del 2009, per il restauro e il consolidamento degli apparati storico artistici di Palazzo Ardinghelli ubicato nel centro storico dell’Aquila costruito probabilmente su progetto dell'architetto romano Francesco Fontana ed edificato tra il 1732 ed il 1743 per la famiglia di origine fiorentina degli Ardinghelli. L’approccio metodologico ha previsto la classificazione degli elementi artistici in base alla diversa tipologia di materiale costitutivo per i quali sono stati messi a punto criteri specifici di intervento ed è stata effettuata una verifica allo Stato Limite Artistico come previsto dalla direttiva del 2011 per la riduzione del rischio sismico del patrimonio tutelato.
Dopo la descrizione dell’intervento di ricostruzione della loggia crollata (vedi rec_magazine139), nella seconda parte di questo articolo, pubblicato in queste pagine, viene illustrata la ricostruzione del cornicione presente sulla facciata verso piazza S. Maria Paganica.
ARDINGHELLI PALACE, L'AQUILA
In this work shows the intervention made following the earthquake of 2009, for the restoration and consolidation of the artistic historical goods of Ardinghelli Palace located in the historical center of L'Aquila probably built on a project by the Roman architect Francesco Fontana and built between 1732 and 1743 for the family of Florentine origin of Ardinghelli. The methodological approach has provided for the classification of artistic elements according to the different types of material for which criteria were developed specific intervention and was carried out a seismic verification according the directive of 2011 for the reduction of seismic risk of heritage protected.
The first part of this paper has described the operation for the reconstruction of the collapsed loggia (rec_magazine 139). In the second part, however, it will be shown the reconstruction of the cornice on the façade on Piazza Santa Maria Paganica and structural checks at the Artistic Limits State of the loggia and cornice.
PALAZZO ARDINGHELLI L’AQUILA
In questo lavoro si illustra l’intervento realizzato, a seguito del sisma del 2009, per il restauro e il consolidamento degli apparati storico artistici di Palazzo Ardinghelli ubicato nel centro storico dell’Aquila costruito probabilmente su progetto dell'architetto romano Francesco Fontana ed edificato tra il 1732 ed il 1743 per la famiglia di origine fiorentina degli Ardinghelli. L’approccio metodologico ha previsto la classificazione degli elementi artistici in base alla diversa tipologia di materiale costitutivo per i quali sono stati messi a punto criteri specifici di intervento ed è stata effettuata una verifica allo Stato Limite Artistico come previsto dalla direttiva del 2011 per la riduzione del rischio sismico del patrimonio tutelato.
In particolare, la prima parte di questo contributo, pubblicato in queste pagine, descrive l’intervento per la ricostruzione della loggia crollata. Nella seconda parte, invece, sarà illustrata la ricostruzione del cornicione presente sulla facciata su piazza S. Maria Paganica.
ARDINGHELLI PALACE, L’AQUILA
In this work shows the intervention made following the earthquake of 2009, for the restoration and consolidation of the artistic historical goods of Ardinghelli Palace located in the historical center of L'Aquila probably built on a project by the Roman architect Francesco Fontana and built between 1732 and 1743 for the family of Florentine origin of Ardinghelli. The methodological approach has provided for the classification of artistic elements according to the different types of material for which criteria were developed specific intervention and was carried out a seismic verification according the directive of 2011 for the reduction of seismic risk of heritage protected.
In the first part of this paper, published in these pages, describes the operation for the reconstruction of the collapsed loggia. In the second part, however, it will be shown the reconstruction of the cornice on the façade on Piazza Santa Maria Paganica.
APPARATI DECORATIVI
Il restauro storico artistico degli apparati decorativi e architettonici e il miglioramento sismico delle strutture sono interventi che interagiscono tra di loro e il progetto deve essere integrato e non può essere visto in modo separato. Per gli apparati decorativi è possibile definire una vulnerabilità sismica valutabile in funzione delle caratteristiche intrinseche dei beni e delle strutture con le quali interagiscono. Partendo dalla definizione dello stato limite di danno ai beni artistici (s.l.a) si individua un percorso che possa guidare nella individuazione della strategia dell'intervento e per la determinazione dello stato limite di danno ai beni storico artistici.
DECORATIVE FEATURES
The restoration of historical, artistic and decorative features and the seismic improvement of the structures are interventions that interact between themselves. For the decorative features it is possible to define a seismic vulnerability evaluated as a function of the intrinsic characteristics of the goods and of the structures with they interact. Starting from the definition of the limit state of damage to artistic goods (s.l.a) is possible identified a path for the identification of the strategy of intervention and for the determination of the limit state of damage to the historical and artistic heritage.