Ai lavoratori intellettuali che si occupano di architettura, lettori abituali o sporadici di rec_magazine, ALA Assoarchitetti_Associazione degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti italiani, propone una problematizzazione di temi all'intersezione tra architettura come disciplina e architettura come lavoro. Dalla profonda crisi del nostro settore, esce infatti oggi un professionista radicalmente trasformato: è il momento di cercare di capire quale è questo nuovo profilo intellettuale ed operativo, per competenze, compiti, responsabilità, ruolo sociale ed economico.
ALA ASSOARCHITETTI_ASSOCIAZIONE LIBERI ARCHITETTI
PROGETTAZIONI IN HOUSE E QUALITÀ DELLE OPERE PUBBLICHE
L’Italia s’è impegnata a realizzare entro il 2026 un’imponente quantità di opere pubbliche, utilizzando fondi europei straordinari e irripetibili, finalizzati alla rigenerazione urbana e sociale, attraverso la creazione d’infrastrutture strategiche, individuate anche come idonee a bonificare aree e comunità socialmente ed economicamente degradate. [...] Per ottenere che le opere siano effettivamente dei motori capaci di raggiungere i benefici ricercati è però indispensabile garantire la qualità dei progetti, che devono essere idonei a produrre oggetti di architettura e d’ingegneria iconici e individuabili da parte dell’intera popolazione quali fattori d’incremento del senso di condivisione e d’appartenenza ai valori del bene comune e della democrazia. [...]
IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI
"Ritorniamo sul nuovo Codice degli Appalti (Dlgs 36/2023), in vigore dallo scorso luglio, questa volta sul noto art. 100, punto 11, che ha ridotto di fatto da 10 a 3 anni l’arco temporale di validità degli incarichi di riferimento di architetti e ingegneri, per l’ammissione alle gare di progettazione di opere pubbliche. Questa norma senza dubbio esclude dalle gare la gran parte dei professionisti [...]"
Efficientamento patrimonio architettonico, paesaggio urbano e gas serra
Gli architetti già si trovano ad applicare ai progetti d’intervento sul patrimonio architettonico, le normative UE in materia di cambiamento climatico e riscaldamento globale, denominate nell’insieme Green Deal. [...] Secondo alcuni, tali norme europee dovrebbero intendersi come automaticamente e generalmente applicabili a tutte le situazioni ambientali e a tutte le categorie di edifici. Noi non crediamo che sia così e comunque in questo caso sarebbe necessario un sia pur tardivo
intervento dell’Italia, per ottenere modificazioni che garantiscano la corretta conservazione degli immobili “storici” e dei paesaggi rurali ed urbani [...]
IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI
Come noto, il testo del Nuovo Codice dei Contratti in corso di approvazione in Parlamento, tra l’altro prevede all’Art. 41, la riduzione dei livelli di progettazione da tre a due. Un provvedimento che vuole ottenere la velocizzazione dei procedimenti, in questa stagione di scadenze tassative imposte dai finanziamenti europei. [...]
GLI ARCHITETTI PER ORA ESCLUSI DALLE VALUTAZIONI DEI PROGETTI DEL PNRR
"Gli architetti sono dunque esclusi, almeno per ora, dalla valutazione dei progetti da finanziare con i fondi europei, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, PNRR. Sul tema si è espresso tempestivamente anche il Presidente del CNAPPC Miceli, evidenziando che escludendo gli architetti, si rinuncerebbe anche al grande capitale di creatività del quale essi sono portatori. [...]"
RIDUZIONE DEI TEMPI DI PROGETTAZIONE
"Nel lieto Paese della grande bellezza, gli architetti hanno di recente potuto approfittare, tra le tante, di due straordinarie occasioni professionali. La prima era costituita dalla gara di progettazione del restauro di una gigantesca fortezza storica, immersa nel territorio e nel paesaggio. [...] La seconda occasione era costituita da un siderale concorso d’idee, che proponeva agli architetti d’affrontare e risolvere ciascuno un tema di disegno urbano [...]"
La centrale unica di progettazione
"Lo scorso 6 aprile, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando per Il “Concorso pubblica amministrazione”, per l’assunzione di 2.800 figure professionali, da inserire nelle PA del Sud. Il bando appare fortemente voluto dal neo ministro Brunetta, che pure si era sempre distinto, nelle passate esperienze governative, per lo spessore culturale delle sue iniziative liberiste. [...]"
UNA TESTIMONIANZA ATTIVA
In questo numero ALA_Assoarchitetti presenta il restauro della facciata di Palazzo Valmarana Braga,
progettato da Andrea Palladio a Vicenza, e raccontato da Francesca Braga Rosa, architetto, ma anche erede sensibile al valore del patrimonio storico.
RIFLESSIONI “OVVIE” DALLA CLAUSURA
[...] L’opportunità delle nostre città e dei loro quartieri è di percorrere una strada diversa e nuova, in cui la vita cittadina è parte integrante dell’interesse turistico. Tanto importante rimane l’incompreso restauro conservativo, che è soprattutto conoscenza di sé, rispettoso dei caratteri storici, dei materiali, delle lavorazioni, di un saper fare italiano, che altrimenti è perduto. Un restauro - conserva(v)ivo -, che vuol dire trovare anche vita nuova al patrimonio storico. Le città, e gli edifici in esse, si sono da sempre trasformati per forma, funzione e significati e ancora possiamo dare loro l’opportunità, come organismi viventi, di continuare a cambiare, senza perdere i connotati. [...]
Destinazioni erranti: tra trasformazione e riuso
Molti sono gli edifici antichi presenti nei nostri centri storici che hanno avuto nel corso della loro storia “di vita” interessanti esperienze, tra trasformazione e rigenerazione, diventando importanti esempi su come si può, convertendo la destinazione d’uso, valorizzare i beni architettonici dello sterminato patrimonio dell’edilizia pubblica del nostro Bel Paese, contribuendo così alla rinascita e riqualificazione dei centri storici e fornendo nuove opportunità alla collettività.
L’articolo racconta, in estrema sintesi, la storia non di un edificio ma della sua funzione d’uso che, errando, ha cercato negli ultimi trecento anni, tra le vie della città storica di Vicenza, la sua casa, la sopravvivenza della sua funzione, la conservazione del suo status: la Biblioteca civica Bertoliana.
Rifunzionalizzazione per edifici storici
Un principio fondamentale per la protezione di un edificio storico è quello di garantire il suo uso e il Royal Hospital Chelsea ha mantenuto il suo scopo originale (attraverso numerosi piccoli adattamenti) per oltre 300 anni: essere un ricovero per soldati dell'esercito britannico in pensione dal 1692. Peregrine Bryant Architects é stato coinvolto con il Royal Hospital dal 2006 ad oggi, supervisionando non solo il complesso adattamento delle Long wards, ma anche lo sviluppo in tutto il sito lungo la West Road.
Il restauro al Premio Dedalo Minosse
Coclusasi l'XI edizione del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla Committenza, promosso da ALA Assoarchitetti, dalla Regione del Veneto e dal Comune di Vicenza, abbiamo selezionato tra i tanti progetti presentati, progetti vincitori e progetti in concorso, e ne abbiamo selezionati alcuni più vicini al mondo del restauro. Nell'articolo, si presentano tre progetti che si confrontano con l’architettura preesistente e dimostrano diversi modi di intendere la valorizzazione.
Premio Internazionale Dedalo Minosse
Con il Premio Dedalo Minosse 2019, la più raffinata architettura di tutto il mondo torna nella Basilica Palladiana di Vicenza, con una grande Mostra antologica, che sarà allestita dal 21 settembre al 6 ottobre.
Un ritorno nello spazio che il Comune sta destinando ad importanti progetti espositivi, continuando la tradizione delle Mostre di Architettura, iniziata negli anni ottanta con Renzo Piano dalla Caoduro Lucernari e proseguita con importanti monografiche e il Dedalo Minosse dal 2001.
Fondato a Vicenza dall’associazione nazionale ALA Assoarchitetti nel 1997, per promuovere l’architettura italiana il premio dalla sua seconda edizione è diventato internazionale, accrescendo di volta in volta le partecipazioni di paesi diversi.
La vicenda della pensilina di Palazzo dei Diamanti
Sulla disputa del Palazzo dei Diamanti sono in evidenza almeno due principali profili di discussione: la revocazione di un concorso di selezione del miglior progetto, che era già stato regolarmente concluso; l’opposizione di principio all’inserimento dell’architettura contemporanea nel contesto storico. Su queste premesse vorremmo svolgere un ragionamento il più sereno possibile, considerando le ragioni che sono rappresentate ed esistono in entrambe le posizioni emerse.
Il ruolo del Committente in un progetto di architettura
Colui che commissiona un intervento di restauro per un edificio storico, rispetto al cliente dell’architetto che opera secondo la ristrutturazione e la nuova costruzione, è una figura di rilievo particolare: si avvia in un’impresa incerta e rischiosa in relazione a tempi e costi, mette in moto una iniziativa che viene riconosciuta essere nell’ambito dell’industria
culturale così, mescolando i due concetti, si espone ad un lungo e faticoso confronto tra la scoperta delle ragioni storico artistiche del manufatto, le soluzioni tecnico-costruttive, i contrasti che vengono a stabilirsi tra i vari ruoli posti in gioco, tutti opinabili, nessuno definitivo, più che altro un gioco di forze.
Lo sfregio dei Diamanti
Un malessere si propaga in modo malefico dalla storia dell’annullamento del concorso di Ferrara ed investe ogni altra soprintendenza d’Italia e gli architetti che, stante la possibilità di una simile incertezza del procedimento, valuteranno assai approfonditamente se partecipare ad un concorso pubblico di progettazione, per un intervento che coinvolga anche solo lateralmente, un edificio vincolato.
Catastrofi, ricostruzioni e rigenerazioni
I temi prevalenti delle ricostruzioni post catastrofe, per grandi linee si possono riassumere in due grandi filosofie di progetto: quello del “dov’era e com’era” e “il nuovo come atto rigenerativo”. Per ognuna di queste categorie poi si individuano una serie di declinazioni e di contaminazioni che rendono tali “atteggiamenti” meno estremi, astratti e forse anche meno reazionari.
L'articolo prende lo spunto dalla Mostra “Ricostruzioni. Architettura, città, paesaggio nell’epoca delle distruzioni”. Triennale di Milano dal 30 novembre 2018 al 10 febbraio 2019
FORMALE O SOSTANZIALE?
Ben oltre le polemiche delle prime frenetiche ore, si propaga l’onda di tsunami causato dal crollo del viadotto autostradale “Morandi” di Genova, costituendo numerosi spunti di riflessione sui più vari aspetti che spingono verso un ripensamento del vasto settore delle costruzioni sia di natura tecnica, sia professionali. Tra tutti i punti di vista, intendiamo qui proporre una considerazione laterale.
Chi sarà e cosa farà l’Architetto nel 2040?
A luglio si è celebrato l’VIII Congresso nazionale degli architetti italiani “Abitare il paese”, incardinato su molti temi tra cui le città del futuro prossimo, una legge per l’architettura, l’immagine sociale dell’architetto e dell’urbanista. Non è stato invece trattato un altro tema vitale per la professione e per il Paese: Chi sarà e cosa farà l’Architetto nel 2040?
Attenzione, non si tratta di una domanda retorica, ma di interrogarci seriamente su chi sarà incaricato di coordinare la gestione del territorio tra 20 anni, di quali competenze dovrà essere in possesso, quale percorso di studi dovrà seguire.
“EQUITÀ SPAZIALE” NEI CENTRI STORICI
La necessità di valorizzazione dei centri storici e minori, presenti in gran numero in Italia, porta tecnici e decisori politici a vagliare nuove ipotesi di rigenerazione urbana.
Oltre alle recenti politiche volte al turismo sostenibile, è possibile individuare nella crescente domanda residenziale giovanile, un nuovo mercato capace di creare risorse utili alla riqualificazione del patrimonio, costruendo i presupposti di un progetto capillare, veicolo e promotore di “equità spaziale”.
Spatial equity in historical centers
The need to enhance historic and minor centers, present in large numbers in Italy, leads technicians and policy makers to explore new hypotheses of urban regeneration.
In addition to the new sustainable tourism policies, the youth residential demand could be a new businnes able to create resources useful for the redevelopment of heritage, building the premises for a capillary project, vehicle and promoter of "spatial equity".
Centri storici per un futuro prossimo
Che cosa comporta sul piano operativo un cambio di paradigma per la progettazione all’interno dei nuclei storici? Le condizioni per ottimizzare la vivibilità dei nuclei urbani sono spesso di natura immateriali: reti, relazioni, simboli, etc si possono progettare e sennò, almeno, si possono considerare nel quadro dei vincoli? Così come il lavoro non si crea per legge, il benessere non si decreta per norma, ma questo non vuol dire che esso non possa porsi come carattere guida o strategia dietro la progettazione. Ci serve una città impermanente e flessibile.
Persona o monumento?
La preoccupazione per la conservazione da un lato e l’attenzione incentrata sull’emergenza delle periferie, hanno portato a sottovalutare il processo di degrado dei centri storici minori i quali, anche se (e forse proprio per questo) inclusi e disciplinati da piani di recupero, congiuntamente ad una modificazione strutturale del commercio, hanno impedito di accorgersi del livello di decadenza ed abbandono delle migliaia di centri storici minori non inclusi in centri a vocazione turistica. E’ probabile che il mondo dell’architettura debba avviare un dibattito antimetrico rispetto a quello che si sviluppò lungo gli anni ’60 e ’70 e che sfociò nella legge 475 del 1978 con l’istituzione dello strumento dei piani di recupero e, di fatto, l’avvio di una tutela puntuale degli edifici più o meno degni di tutela inclusi nel perimetro dei centri storici maggiori, minori ed anche infimi.
Restauri, riqualificazioni e recuperi
Un piccolo osservatorio, quello del Premio Dedalo Minosse alla Committenza di Architettura, sicuramente parziale e in parte casuale. Tuttavia offre un panorama significativo che passa attraverso il setaccio di molte testate di architettura, associazioni di architetti, fiere, in Italia e all’estero. La cadenza biennale del concorso, consente anche di constatare alcuni cambiamenti che avvengono nel mondo dell’architettura, nelle città e sui territori.
Il Dedalo Minosse è un premio sull’architettura, che viene assegnato non agli architetti, ma ai committenti, siano essi pubblici o privati, aziende o costruttori, associazioni, enti, purché attenti oltre che alla qualità compositiva, all’innovazione, alla cultura, all’identità, all’inclusione, alla sostenibilità economica, sociale o ambientale.
da ALA ASSOARCHITETTI
Fondata nel 1999, ALA è l’organizzazione dei progettisti liberi professionisti, maggiormente rappresentativa a livello nazionale, cha riunisce architetti, ingegneri civili edili, paesaggisti, pianificatori,
conservatori e designers liberi professionisti italiani.
ALA è riconosciuta dal Ministero del Lavoro e da numerose Amministrazioni regionali e locali, quale “parte sociale”, attraverso la Confederazione Italiana Libere Professioni, CONFPROFESSIONI, alla quale aderisce e che stipula il Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro degli Studi Professionali.