ISSN 2283-7558

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Paolo Gasparoli

Autore

MEMBRO DEL COMITATO SCIENTIFICO di recuperoeconservazione_magazine

Architetto, Professore Associato confermato, docente di Tecnologia dell’Architettura al Politecnico di Milano, Dipartimento ABC. Restauratore ai sensi del D.M. n 294/2000. Consegue l’Abilitazione Scientifica Nazionale a Professore di Prima Fascia per il SSD ICAR 12. Ha sviluppato ampi studi sui temi del progetto e delle tecniche per l’intervento sul costruito e sui processi di manutenzione programmata, in particolare nell’ambito dell’archeologia e dell’edilizia storica. Oltre all’attività didattica curricolare, è membro del Collegio Docenti del Dottorato di ricerca in “Programmazione, Manutenzione Riqualificazione dei sistemi edilizi e urbani” a partire dal XIX Ciclo; e del Collegio Docenti “Tecnologia e Progetto per la Qualità Ambientale a scala edilizia e urbana” dal XXIII Ciclo. È stato membro del Comitato Regionale per i Beni Culturali, Regione Lombardia e Presidente del Centro Studi ANIEM Milano, CONFAPI. Si è occupato della stesura del PdG del sito UNESCO di Crespi d’Adda e ha sviluppato studi sull’usura fisica e percettiva del sito UNESCO di Venezia e Laguna. Ha svolto una intensa attività normativa nelle Commissioni UNI. Ha collaborato con il Ministero Beni e Attività Culturali per lo sviluppo di processi di prevenzione e manutenzione programmata sulle aree archeologiche di Roma e Pompei. Ha pubblicato 6 volumi come autore singolo, 12 in collaborazione, e un centinaio di articoli e saggi su riviste e in atti di convegni nazionali e internazionali. Come Direttore Tecnico di una impresa specializzata in restauro dei monumenti ha diretto importanti cantieri di su edifici storici e monumentali.

Macroarea: 
Tecnologia
rec_mag 175-176

CEMENTO ARMATO A VISTA

Un'esperienza di "restauro" per una chiesa degli anni '70 nel Gallaratese

La chiesa intitolata a S. Paolo Apostolo, in Gallarate (Va), rione Sciarè, realizzata tra il 1968 e il 1973, è un edificio monolitico realizzato interamente in cemento armato a vista.
Le condizioni di degrado, ma soprattutto la presenza di un quadro fessurativo che causava importanti infiltrazioni di acqua all’interno, ha richiesto un intervento di riparazione che fosse risolutivo. Per garantire il mantenimento della texture che caratterizza l’intero edificio è stata messa a punto una metodologia sperimentale con una sorta di “stampaggio” delle fodere di legno ad imitazione del cemento armato a vista.

rec_mag 175-176

EXPOSED REINFORCED CONCRETE

A "restoration" experience for a 1970s church in the Gallarate area

The Church of St Paul the Apostle in Gallarate (Va) was built between 1968 and 1973 and is a monolithic building made of exposed reinforced concrete.
The building suffered from severe infiltrations inside the hall, caused by cracks in the structures; this required an intervention to repair the external envelope. In order to ensure the preservation of the texture that characterises the entire building, an experimental methodology was developed with a sort of “printing” of the wooden linings to imitate the exposed reinforced concrete.



rec_mag 174 PARTE 2

CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE PROGRAMMATA

ANDARE OLTRE LE BUONE INTENZIONI

La manutenzione consiste in un insieme di azioni sul Patrimonio costruito, dirette ed indirette, che hanno l’obiettivo di tenere sotto controllo lo stato di conservazione e prolungare la vita utile del Bene.
Il tema, nella sostanza, è quello della conservazione della materialità dell’architettura storica con azioni a diversa intensità, che sono determinate dallo stato di conservazione, dalle condizioni di rischio e dal contesto nel quale si trova l’edificio. L’obiettivo strategico è quello di allontanare nel tempo l‘intervento di restauro, più distruttivo, determinato dal guasto avvenuto. Dal punto di vista concettuale e procedurale il tema della manutenzione/prevenzione è oramai ben definito. Sappiamo quindi come fare e quindi è ora di cominciare a farlo, andando finalmente oltre le reiterate buone intenzioni.
Si tratta cioè di dare corso ad una pianificazione della attività a partire da una determinazione “politica” che trova le sue motivazioni, se non altro, nell’imperativo della necessità.

rec_mag 174 PART 2

PRESERVATION AND PROGRAMMED MAINTENANCE

Going beyond good intentions

Maintenance is a set of direct and indirect actions on the built heritage aim to keep the state of preservation under control to extend the life of the building.
The theme, namely, is the preservation of the materiality of historic architecture with actions at different intensities, which are determined by the state of preservation, risk conditions and the context of the building. The strategic goal is to move away the more destructive restoration intervention over time.
So, conceptually and procedurally, the issue of maintenance/prevention is now well established. We therefore know well how to do it, and so it is time to start doing it, finally moving beyond repeated good intentions.
That is, necessary to do activity planning from a "political" determination that finds its motivations, if nothing else, in the imperative of necessity.



rec_mag 173 PARTE 1

CONSERVAZIONE E MANUTENZIONE PROGRAMMATA

ANDARE OLTRE LE BUONE INTENZIONI

Sul tema conservazione/manutenzione programmata il dibattito è aperto.
Il contributo vuole delineare un punto di vista sul processo di conservazione dei Beni Culturali edificati, concentrando l’attenzione sul tema delle attività manutentive. Il passaggio dal “restauro” alla “conservazione”, come attività di cura costante, è oramai per larga parte metabolizzato anche sul piano culturale. Se la “conservazione” persegue una visione più di tipo strategico, la “manutenzione” - per quanto il termine presenti ambiguità interpretative – ha un ruolo forse più dichiaratamente operativo, ma deve essere molto chiaro che, nell’ambito dei Beni Culturali edificati, la “manutenzione programmata” non si può configurare come attività di tipo sostitutivo, come nell’edilizia recente. D’altra parte, è innegabile che la conservazione materiale non possa essere attuata che con attività di controllo e attività manutentive le quali, per essere efficaci, devono necessariamente essere programmate.

rec_mag 173 PART 1

PRESERVATION AND PROGRAMMED MAINTENANCE

Going beyond good intentions

The debate on the topic of conservation/planned maintenance is open.
The paper aims to outline a point of view on the conservation process of built heritage, focusing on the topic of maintenance activities. The transition from 'restoration' to 'conservation', as an activity of constant care, is by now largely shared also on a cultural level. If 'conservation' pursues a more strategic vision, 'maintenance' - although the term is ambiguous - has perhaps a more operational role, but it must be very clear that, in the context of built Cultural Heritage, 'planned maintenance' cannot be configured as a remake activity, like in recent building. On the other hand, it is undeniable that material conservation can only be implemented with control and maintenance activities which, must necessarily be planned to be effective.



rec_mag 170

MALTE DA INTONACO

Criteri di selezione per interventi sul costruito storico

La situazione dell’attuale mercato dei leganti e delle malte per intonacature, e la lacunosità della normativa, mettono in seria difficoltà il progettista o l'utilizzatore che, a fronte della necessità di interventi sempre più frequenti di manutenzione e/o conservazione delle superfici intonacate, antiche o moderne, e consapevole dei problemi legati alle compatibilità tecnologiche dei materiali, voglia compiere scelte congruenti.

rec_mag 170

PLASTERING MORTARS

Selection criteria for interventions on historical buildings

The situation of the current market of binders and mortars for plasterwork, and the gaps in the standards, put in a difficult situation the designer or the user who wants to take appropriate choices in the face of the necessity of more frequent maintenance and / or conservation of plastered surfaces, ancient or modern, and aware of the problems related to the technological compatibility of materials.



rec_mag 164

PALAZZO GIURECONSULTI A MILANO

Un cantiere sperimentale

Il restauro di Palazzo Giureconsulti, Centro Congressi della Camera di Commercio di Milano, rappresenta un esempio evoluto in termini di innovazione di progetto e di organizzazione del cantiere. Il progetto esecutivo, trattandosi di appalto integrato, è stato costruito sul modello BIM con l’obiettivo di fornire alla Stazione Appaltante uno strumento efficace per la gestione delle informazioni generate in fase di cantiere e di quelle che verranno generate in fase di manutenzione successiva.
Gli aspetti organizzativi del cantiere puntano all’utilizzo di strumentazioni digitali per il controllo della sicurezza, per la raccolta e archiviazione delle informazioni e per la comunicazione e la valorizzazione. Sul piano degli interventi esecutivi si stanno sperimentando sistemi innovativi e tecnologicamente più efficaci per la conservazione delle superfici lapidee.

rec_mag 164

PALAZZO GIURECONSULTI IN MILAN

An experimental construction site

The restoration of Palazzo Giureconsulti, the Congress Centre of the Chamber of Commerce in Milan, represents an advanced example in terms of project innovation and site organization. The executive project is part of an integrated contract and has been built through BIM modelling. The aim was to provide the Contracting Authority an effective tool for the management of the information generated during the construction phase and of the ones that which will be generated in the subsequent maintenance phase.
The organizational aspects of the construction site point to the use of digital tools for safety control, information collection, data archiving and for communication and valorization.
In terms of executive interventions, innovative more effective systems for the conservation of stone surfaces are being tested.



rec_mag 156

LA GALLERIA VITTORIO EMANUELE II A MILANO

Conservazione delle superfici e nuove coloriture

Il contributo descrive il processo di definizione del progetto di restauro per la Galleria Vittorio Emanuele e si inserisce in continuità con il precedente articolo, a cura degli stessi autori, relativo alle indagini preliminari al restauro. Le tecniche di intervento sono derivate da una attenta campagna diagnostica visiva e di laboratorio, finalizzata a definire caratteristiche e stato di conservazione dei materiali in opera, sono state testate in un cantiere pilota, e sono poi state estese a tutta la crociera, con puntuali variazioni o correzioni giustificate dalle specificità di volta in volta riscontrate.

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The Galleria Vittorio Emanuele II in Milan

Surfaces preservation and new colors

The essay describes the process of defining the restoration project for the Galleria Vittorio Emanuele and is in continuity with the previous article, edited by the same authors, concerning preliminary investigations for the restoration. The intervention techniques are derived from a careful visual and laboratory diagnostic campaign, aimed at defining characteristics and state of conservation of the materials in place, they were tested in a pilot site, and then extended to the whole gallery, with punctual variations or corrections justified by the specificities encountered from time to time.



rec_mag 153

Legittimità dell’aggiunta e governo della trasformazione

Intorno al tema del progetto sul costruito è aperto il dibattito tra conservazione rigorosa della materia storica, ma anche dell’immagine, e progetto del nuovo. Uno dei nodi centrali è quello sollecitato dai quesiti sulla legittimità dell’aggiunta e sulla congruità della trasformazione. Mentre la storia del restauro può essere narrata anche come storia delle trasformazioni che gli edifici hanno subito nel tempo - che oggi leggiamo come espressioni dei vari momenti storici che l’edificio ha attraversato – parrebbe che i segni espressivi della contemporaneità non possiedano la medesima legittimità. È quindi necessario dotarsi di criteri per quanto possibile obiettivi, che siano di supporto a scelte di inevitabile trasformazione del costrutto storico, giustificate se non altro dal continuo mutamento delle esigenze dell’utenza, a partire dalla ineludibile considerazione che gli edifici sono oggetti d’uso e che l’uso sia la prima forma di conservazione.

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Legitimacy of the addition and management of change

About the topic of the project on the built heritage is open the debate between strict preservation of the historical matter, but also its image, and the project of new addition. One of the central crux is the issue on the legitimacy of the addition and on the adequacy of the transformations. While the history of restoration can also be told as the story of the transformations that buildings have undergone over time - which today we read as expressions of the various historical circumstances that the building went through - it would appear that the expressive signs of contemporaneity do not possess the same legitimacy. Therefore, is necessary to adopt criteria which are as far as possible objective, to support the choices of the inevitable transformation of the historic buildings, justified by the continuous changing of the users' needs, starting from the unavoidable consideration that buildings are objects of use and that the use is the first way of preservation.



rec_mag 152

Il progetto sul costruito tra necessità di conservazione ed esigenze di trasformazione

La premessa è che condivido pienamente l’editoriale di Cesare e l’apprezzamento senza se e senza ma dell’operato delle Soprintendenze. Dopo di che provo a definire il mio punto di vista (senza pretendere di avere ragione, e qui in forma di sintesi essenziale), dove sostengo che il progetto sul costruito - possiamo definirlo di manutenzione, riqualificazione, riuso, restauro, in relazione all’intensità delle opere e agli obiettivi dell’intervento - non può che essere un progetto unitario e affrontato, nella sua complessità, con modalità sistemiche.



rec_mag 151

IL DEGRADO E L’ARCHITETTURA STORICA

Processo diagnostico, cura, prevenzione nell'ambito del costruito esistente

Come tutte le cose, anche gli edifici invecchiano. I sintomi dell’invecchiamento si manifestano con degradazioni progressive dei materiali costitutivi che dipendono dalle interazioni con l’aggressività ambientale o dall’attività antropica. La Patologia edilizia è disciplina che studia i meccanismi che portano, in tempi ravvicinati, a fenomeni di invecchiamento precoce. Stabilito che il degrado su un edificio già vecchio è da considerarsi in modo del tutto differente rispetto ad un edificio nuovo, la manutenzione preventiva, con monitoraggi e attività ispettive, è strategia in grado di tenere sotto controllo i fenomeni di degrado.

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Historical buildings and decay

Diagnostic processes, maintenance and prevention activities on built

Buildings get old in time, like all things. The symptoms of aging show themselves with progressive materials degradations which depend on interactions between buildings and environmental aggressiveness or anthropic activity. The building pathology is a discipline that studies the phenomena of untimely decay. The degradation on old buildings has to be considered in a completely different way than the one on new buildings. From this point of view, the preventive maintenance, carried out through monitoring and inspection activities, is a strategy able to keep under control the degradation phenomena for built heritage.



rec_mag 150

Il BIM nel restauro di superfici storiche

Il caso della Basilica prepositurale di Gallarate

Il contributo mette in evidenza potenzialità e limiti della modellazione 3D BIM nell’ambito del patrimonio storico edificato, portando come esempio il caso studio della Basilica di Santa Maria Assunta a Gallarate (Varese), recentemente sottoposta ad un intervento di restauro delle superfici interne con decorazioni ad affresco, stucco e dorature.

rec_mag 150

BIM and restoration of historical surfaces

The case study of the main church in Gallarate

The paper explores potentialities and limitations of BIM 3D modeling for historical built heritage, taking as an example the case study of the church of Santa Maria Assunta in Gallarate (Varese), whose interior decorated surfaces were recently restored.



rec_mag 149

La Galleria Vittorio Emanuele II a Milano

I materiali e i restauri del passato come base di conoscenza per l’intervento recente

La costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II, il “salotto dei milanesi”, fu opera di grande rilevanza urbana nella Milano postunitaria. I recenti restauri, che tentano di riproporre equilibri cromatici molto vicini agli originali, perdutisi nei continui rifacimenti del Novecento, sono stati attivati a partire da una consistente ricerca storica diretta ad analizzare le complesse vicende costruttive ed i materiali utilizzati, come base conoscitiva preliminare. Le tecniche di intervento e le modalità di stesura delle coloriture, con silicati della ditta Keim, verranno descritti in un prossimo articolo su questa rivista.

rec_mag 149

The Galleria Vittorio Emanuele II in Milan

Materials and past restorations as basis of knowledge for the latest intervention

The construction of the Galleria Vittorio Emanuele II, the "Drawing room of Milan" was a work of great urban importance in the Milanese post-unification. The recent restorations, which attempt to reproduce the chromatic scales very close to the original ones, lost in the continuous twentieth century maintenance, have been activated starting from a consistent historical research aimed to analyze the complex construction events and the materials used, as preliminary basis knowledge. Intervention techniques and colors applications, that have used Keim’s silicate, will be analytically described in a future article in this same periodical.



rec_mag 144

IL RESTAURO DI UNA FACCIATA CINQUECENTESCA

L’Eremo di S. Caterina del Sasso a Leggiuno

L’approccio concettuale e le attività operative messi in campo per il restauro della facciata della Chiesa dell’Eremo di S. Caterina del Sasso non si discostano dalle prassi consolidate in casi similari.
Come ogni cantiere, però, nel quale ci si proponga di perseguire seriamente obiettivi di carattere conservativo, l’attività di indagine e di studio diventa essenziale per acquisire e stratificare conoscenze a partire dalle quali determinare il tipo e l’intensità delle azioni da attivare. Da qui la necessità che - pur nella obbiettiva limitatezza delle soluzioni tecniche disponibili, rispetto alla straordinaria varietà delle forme, dei materiali e delle condizioni di degrado - le attività di restauro, o di conservazione, si fondino e acquisiscano motivazioni dalla comprensione e dalla lettura del caso in esame nella sua acclarata unicità ed irripetibilità.
Il restauro della facciata, di cui qui diamo informazioni e alcuni dettagli, è stato dunque occasione di studi con analisi e approfondimenti che hanno consentito di giungere a più meditate decisioni operative.